Forza Italia: “La superficialità del sindaco sui problemi della sanità ci spaventa”

Forza Italia: “La superficialità del sindaco sui problemi della sanità ci spaventa”

FIDENZA, 7 lug. – “La superficialità del sindaco Massari nel trattare il tema della sanità a Fidenza ci spaventa. Il problema è serio e non riguarda solo Fidenza ma tutto il distretto. Il sindaco di Fidenza come presidente del comitato di distretto faccia le dovute verifiche e si attivi. La situazione va risolta prima che succeda qualcosa di irreparabile”. Lo affermano i consiglieri comunali di Forza Italia Francesca Gambarini e Giuseppe Comerci. “Pochi giorni fa – proseguono – una fidentina ci ha segnalato l’ennesimo problema al Pronto soccorso con il personale che, per garantire l’assistenza a tutti, fa i salti mortali, dividendosi fra Pronto soccorso e 118. Oggi leggiamo che nella Bassa il servizio di 118 rischia di saltare in alcuni giorni. I medici fanno turni massacranti per sopperrire alla carenza di personale dei servizi di emergenza urgenza. A medici e infermieri non può che andare il nostro encomio ma i miracoli nessuno li può fare. La scarsità di personale si ripercuote sulle attese molto lunghe anche per chi ha problemi importanti e causa gravissimi problemi anche al 118. Non capiamo davvero perché sindaco e assessore minimizzino il problema, un problema enorme che coinvolge tutto il territorio. Tutto ciò ci spaventa perché stiamo parlando di salute e con la salute non si scherza. All’ospedale di Vaio ci sono tante eccellenze, che è giusto valorizzare, ma chi gestisce la cosa pubblica deve badare soprattutto a ciò che non va adoperandosi per trovare soluzioni”.

Fidenza, Gambarini (FI): “Fidenza ancora non ha una Casa della Salute. L’amministrazione ci dica perchè”.

Fidenza, Gambarini (FI): “Fidenza ancora non ha una Casa della Salute. L’amministrazione ci dica perchè”.

FIDENZA, 2 lug. – “Pochi giorni fa abbiamo discusso delle lunghe attese al Pronto soccorso, dove il personale medico e infermieristico è oberato di lavoro. Realizzare finalmente la Casa della Salute, dove ci si potrebbe rivolgere per i malesseri meno gravi, darebbe un grosso contributo al miglioramento della situazione del Pronto soccorso. La Casa della Salute è un tema di cui al sindaco Massari non piace parlare perchè, è inutile girarci intorno, parrebbe proprio che non la voglia a Fidenza. Più e più volte, su sollecitazione dei cittadini che attendono che anche Fidenza abbia questo servizio, abbiamo chiesto chiarimenti sui tempi di realizzazione della Casa della Salute: abbiamo sempre avuto risposte vaghe. Ci è poi stato detto, ormai oltre un anno fa, che ci sarebbe appoggiati sul gruppo di medici di medicina generale già attivi nella piazzetta del Teatro. Una scelta sbagliata, per la scarsità di spazi e parcheggi, ma che comunque a quanto sappiamo non è stata, per ora, portata avanti. Mai prese in considerazione ovviamente le nostre proposte e cestinato il progetto elaborato dalla precedente amministrazione. Intanto, il tempo passa e Fidenza non ha una Casa della Salute e i fidentini non hanno un punto di riferimento in centro per visiti e piccoli esami. Il sindaco finora ha minimizzato dicendo che a Fidenza c’è già l’ospedale e che presto sarà concluso l’ampliamento. Ma, caro sindaco, ospedale e Casa della Salute non sono la stessa cosa. I fidentini lo sanno e sanno anche a chi devono bussare per chiedere perchè a Fidenza non c’è una Casa della Salute dove trovare tutti i servizi sanitari e di assistenza, senza dover andare a Vaio”. Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza (Pr).

3 maggio 2018: Consiglio comunale sulla sanità

Intervento del gruppo consiliare di Forza Italia

La sanità pubblica e universalistica, come il sistema di welfare, sono da sempre considerati il fiore all’occhiello della sinistra in Emilia Romagna e quindi anche a Fidenza.

Ma oggi possiamo dire che sia ancora così?

Sig. Sindaco, Lei che é la prima Autorità sanitaria della città, potrebbe giurare che tutto funzioni come e meglio di prima?

Se vogliamo una risposta, che non abbia il sapore della propaganda, basta parlare con i cittadini che hanno usufruito recentemente dei nostri servizi sociosanitari. O magari farsi un giro a Vaio per sentire gli umori di chi sta in coda presso i vari ambulatori o scambiare qualche parola direttamente con gli stessi operatori dei servizi.

Per dire che le cose vanno bene, non è sufficiente inaugurare in pompa magna un cantiere per ampliare spazi che erano già stretti quando l’ ospedale fu aperto. Bisogna piuttosto preoccuparsi della qualità, dell’ efficienza e della tempestività delle risposte sanitarie a favore dei cittadini bisognosi di cure.

Accedere al pronto soccorso sta diventando una specie di Odissea: sai quando entri, ma poi devi dimenticarti dell’ orologio perché per una risposta può trascorrere un’intera giornata. Assenza totale di certezza sui tempi. Una volta svolto il triage, se non si tratta di codice rosso, vige l’assoluta indeterminatezza, nessuno ti dà informazioni: diventi un numero e basta!

Se per avventura devi accedere la notte e magari in un giorno festivo, la situazione è ancora più critica.

Evidentemente c’è una carenza di personale mai affrontata o un’ organizzazione del servizio non efficace o forse ci sono tutte le due cose insieme.

É evidente che il pronto soccorso è il primo accesso alla richiesta di cure. Siamo convinti che il poco personale che c’è stia facendo il massimo. Tuttavia da tempo chiediamo di affrontare questo problema, ma nulla è stato ancora risolto. Sig. Sindaco, faccia qualcosa perché così non si può andare avanti!!

E se mancano le risorse per assumere il personale che serve, faccia finalmente sentire la sua voce al tavolo dell’ Asl o con l’assessore regionale del suo partito. Ci dimostri nei fatti che in questa città non si vive solo di “grandiose” rotonde, ma che i diritti sociali delle persone vengono molto ma molto prima!!

Altra situazione ipercritica é quella delle liste d’attesa per esami e interventi. Sappiamo di cittadini che per una protesi ortopedica restano in lista per oltre un anno. Circa la diagnostica molte, troppe persone, sono costrette a rivolgersi ai poliambulatori privati, spesso a pagamento, per avere risposta in tempi rapidi. Possiamo avere finalmente i dati reali, disciplina per disciplina, dei tempi d’ attesa in corso? Vogliamo fare un’ operazione verità per sapere dove stanno i problemi e trovare qualche utile soluzione, che dia nuova credibilità al servizio sanitario pubblico? Oppure facciamo finta di niente e a questo punto, sig. Sindaco, abbia il coraggio di dire che il modello della nostra regione non è più adatto ai tempi e che quello lombardo magari é migliore. Cosa ne pensa in proposito? E che strada pensa di prendere?

In questi anni il nostro ospedale ha perso per strada molti seri e stimati professionisti. Alcuni storici primari sono andati in pensione, altri ci andranno a breve, altri ancora sono andati verso strutture più importanti. Quando da una squadra se ne vanno i migliori giocatori, il rischio è quello di retrocedere in classifica. In tutto questo tempo che tipo di programmazione é stata prevista per sostituire gli uscenti e mantenere un livello di professionalità accettabile?

A me pare ,sig sindaco, che questa sia stata una sua gravissima dimenticanza, di cui i fidentini pagheranno nel tempo un caro prezzo. Non occuparsi del futuro dell’ ospedale e dei suoi reparti, significa perdere importanza e qualità. Il problema non è sapere il nome di un primario che ne sostituisce un altro, qui nessuno vuole lottizzare le nomine, il problema è sapere se chi arriva ha le credenziali per non fare scadere il livello di assistenza e cura.

Questo consiglio comunale può essere messo al corrente dei tempi e modi circa le nomine dei primari e dei direttori responsabili dei dipartimenti?

A proposito: l’ ultima nomina riguarda la neurologia. È durata lo spazio di un mattino. Cosa è successo? Perché chi ha vinto il concorso se ne è già andato? E adesso che succede?

L’ impressione sig.Sindaco è quella che Fidenza durante il suo mandato abbia perso peso politico nei tavoli di programmazione. Così Parma ci ha portato via molte professionalità e noi stiamo diventando una succursale dell’ Ospedale Maggiore. Per alcuni campi mi viene da dire che persino l’ ospedale di Borgotaro venga prima di Vaio! Forza Sindaco, dia una prova d’ orgoglio. Se per tutto questo tempo ci ha dormito sopra, ora è arrivato il momento della sveglia, prima che sia troppo tardi.

Infine due parole sul distretto socio sanitario. A tutt’oggi manca la nomina del nuovo direttore. Mi risulta che il comune di Fidenza, in qualità di presidente del comitato, non abbia ancora saputo trovare una sintesi con gli altri comuni. È un serio problema politico-amministrativo. In questi anni, credo per responsabilità dell’assessore Frangipane, sono mancati il dialogo e la collegialità tra i comuni del Distretto. Cara assessore, non si può agire sempre d’ imperio, il distretto funziona se ci sono il confronto e la solidarietà fra i soci. Faccia una volta tanto uno sforzo l’umiltà e ascolti anche le ragioni degli altri. In tutti i modi il Distretto non può restare un minuto di più in questa indeterminatezza.

Asp:

Da anni stiamo aspettando un piano “industriale” dell’azienda servizi alla persona.Ormai anche il mandato del presidente Franzoni volge al termine e nessuna idea sulla programmazione futura é stata portata all’ attenzione di questa assemblea. Dite qualcosa e non tenete sempre tutto nel chiuso di un cassetto! Le politiche per gli anziani, le fragilità sociali, il disagio giovanile: questioni che non possono aspettare ed esigono risposte concrete e non i soliti convegni!!

Come vede Sig. Sindaco, dopo quasi 5 anni di mandato, la sua pagella nelle materie di sanità e sociale è gravemente insufficiente. Non sta a me darle il voto preciso, lo faranno gli elettori fra un anno alle prossime elezioni comunali. Può essere che per lei questi siano argomenti indigesti che non ama particolarmente. Ma fare il sindaco significa farsi carico di tutte le problematiche, soprattutto quelle che riguardano i bisogni fondamentali delle persone. E se in questi anni ha delegato il tutto all’ assessora Frangipane, bisognerà prendere atto che non è stata all’altezza dei compiti affidati.

Avendo lei di fatto recentemente licenziato l’assessore Bonatti, forse avrebbe fatto meglio ad interrogarsi sull’ operato della Frangipane.

Pazienza, anche questa è tutta responsabilità sua.

Però una cosa deve essere chiara: Vaio, la sanità e il sociale non possono essere lasciati all’ ultimo posto della sua agenda.

Faccia qualcosa, guardi lo dico io che sono di destra: sindaco faccia qualcosa, faccia qualcosa di sinistra!!!

Consiglio comunale straordinario all’Ospedale di Vaio

Comunicato condiviso da Forza Italia, Rete Civica e Movimento 5 Stelle

Esiste ancora oggi una diffusa percezione di insufficienza dei servizi sanitari dedicata alla nostra comunità. Pur avendo servizi di ottimo livello, basti pensare all’ospedale di Vaio e idee di sviluppo delle cure di primo livello nelle aspettative dei cittadini del nostro territorio ci sono ancora margini di miglioramento .
Come rappresentanti di opposizione in Consiglio Comunale abbiamo chiesto, per la seconda volta, un Consiglio straordinario sul tema delle sanità per seguire sviluppi del piano riorganizzativo in corso,di questo di cui diversamente non saremmo stati messi a conoscenza. Come movimento civico intendiamo essere informati e vigilare su un tema “quello della sanità” che ovviamente non ha, ne’ può avere colori politici.
Ringraziamo per questo i due Direttori Generali, Dr.ssa Saccenti e Dr. Fabi per la loro presenza e disponibilità.
Una sanità adeguata ai bisogni è un diritto dei cittadini ed un dovere da parte delle istituzioni . La qualità dei servizi sanitari del nostro territorio ha raggiunto in questi anni “buoni livelli” che, non possono essere messi in discussione dalla ricerca di una eccessiva efficienza.che, potrebbe mettere a rischio “. il mantenimento di un servizio sanitario pubblico, universale, che garantisca accesso alle cure a tutti i cittadini.
Ci auguriamo quindi non solo che, il sistema venga “mantenuto”, ma anche che si sviluppi ed abbia le risorse adeguate : spazi, persone e tecnologie.
E’ di questi giorni l’allarme dei Sindacati che registrano un forte calo del personale causato dal blocco del turn over in parallelo all’ aumento dell’età media dei dipendenti, 10.000 le persone in meno tra medici, infermieri,Oss e tecnici della riabilitazione, nel solo 2015.
Il rischio è che il sistema collassi e che “si ‘impoverisca’, non solo di risorse economiche ma anche umane.

E’ con estrema soddisfazione che cogliamo lo stato di avanzamento della “nuova ala ospedaliera partendo dai nuovi locali del P.Soccorso, recentemente inaugurati e e già funzionanti, ma con altrettanta preoccupazione cogliamo la preoccupazione interna e dei sindacati, in merito alla inadeguatezza delle risorse umane rispetto ai nuovi spazi e la nuova organizzazione del lavoro.
Abbiamo anche molte preoccupazioni sul rischio di perdere professionalità e competenze nei ruoli dirigenziali dei dipartimenti e reparti che potrebbero causare la diminuzione dell’ attrattiva del nostro ospedale e un “ fisiologico” appiattimento verso l’ Azienda ospedaliera di Parma o verso la sanità piacentina .
Crediamo che l’ Ospedale di Fidenza possa avere un’ opportunità importante : nell’asse della Via Emilia, potrebbe fare da cerniera tra Parma- Piacenza ma potrebbe anche rischiare, con due Aziende forti, Parma e Piacenza di diventare “ un polo troppo satellite “.

Oggi non siamo qui per mettere in discussione le integrazioni già in corso, Ospedale di Fidenza con l’Ospedale di Borgotaro ; Azienda Usl e Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, ne tantomeno i confini delle aree vaste , anche se regioni che hanno già sperimentato questi percorsi obbligati dalle minori risorse economiche , ne hanno già constatato i limiti e stanno rivedendone la progettualità .
Oggi siamo qui per ribadire che per noi, l’uso integrato degli ospedali è una strada , ma valorizzandone e non svuotandone il ruolo! Dobbiamo dare una doppia risposta: centralizzata e multi-specialistica ma non perdere “la prossimità “ con servizi di base che tengano conto di un territorio che sta invecchiando ma anche specialistici ed una territorialità rafforzata.

A riguardo, riteniamo sia necessario dotare Fidenza di più posti di Lungodenza e riabilitazione. I 10 posti programmati “ rischiano di essere insufficienti”, anche alla luce di un Ospedale di Comunità, quello di S. Secondo P.se che, svolge un ruolo prevalentemente a favore per il territorio della Bassa. Al tal proposito basti pensare che la nostra comunità sta invecchiando e sarà sempre più gravata da situazioni di perdita di autonomia e indipendenza . Oggi, molto spesso, il dopo ricovero è gestito o a Parma ( Don Gnocchi ) o a Villa Igea o nelle Case Protette della Bassa parmense con disagio per i familiari a loro volta spesso anziani. Inoltre Fidenza ha rinunciato molti anni fa ad avere posti di RSA (residenza sanitaria assistita ). Questa scelta a nostro avviso va riconsiderata, così come riteniamo vada potenziata l’attività a domicilio con particolare riguardo al tema delle cure palliative .
Per quanto riguarda la specialistica l’Ospedale di Fidenza ha potenzialità di sviluppo anche su branche “altamente specialistiche” come quella delle “malattie rare “ dando seguito al progetto avviato alcuni anni fa sulle “malattie rare neuromuscolari” , finanziato dalla Fondazione Cariparma .

Altro tema: la costante riduzione di posti letto . L’Emilia-Romagna ha attualmente 4,2 posti letto per 1000 abitanti. Per adeguarsi agli standard nazionali indicati dal decreto ministeriale (3,7 posti letto per 1000 abitanti, comprensivi di 0,7 per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie ) ha disposto un ulteriore contenimento di posti letto nel 2016 :- 815 posti per gli ospedali pubblici entro il 31 dicembre 2016 . Una “riduzione rischiosa”, se si pensa che questo ulteriore calo va a sommarsi ai meno 1700 degli anni precedenti e che l’indice di occupazione media non si combina con le caratteristiche di un territorio “sempre più anziano” .Quanti e in quali ambiti avverrà in Provincia di Parma ?
La riduzione di posti letto “ purtroppo” non è bilanciata da reali politiche sanitarie di crescita delle cure primarie e dell’integrazione ospedale-territorio. Basti pensare che la nuova Casa della Salute di Fidenza è stata pensata senza la piena integrazione professionale tra medici e altri operatori sanitari, tra servizi ospedalieri e territoriali, tra sanità e sociale, giacché non abiteranno gli stessi spazi. Il che crea dispendio di energie tra gli operatori e non adeguata accessibilità ai cittadini .Come può un cittadino autodeterminarsi nel pellegrinaggio alla ricerca di risposte di salute, se queste non sono disponibili in un unico luogo ?
Come può un processo di integrazione vera svilupparsi se non in una logistica comune del mondo professionale ?
E’ necessario “ nell’applicazione dei piani di riordino e di sviluppo” garantire la qualità dei servizi e coinvolgere tutti i professionisti nelle scelte strategiche.
Per l’Ospedale di Fidenza abbiamo bisogno di una forte caratterizzazione, di obiettivi di crescita e di “forte coinvolgimento “ .
Vigileremo affinchè il sindaco garantisca i giusti livelli di assistenza nella nostra realtà e come movimento civico intendiamo dare un contributo.

Mozione: orario di lavoro del personale sanitario

 

                                                                             Al Sindaco

All’Assessore competente

 

Mozione

Oggetto: direttiva europea 161/2014 sull’orario di lavoro del personale sanitario

 

PREMESSO CHE

– L’Italia dal 25 novembre scorso deve adeguarsi alla normativa europea sull’orario di lavoro dei medici per garantire il diritto inalienabile e costituzionalmente garantito della tutela della propria salute;

– La direttiva è una fondamentale disposizione dell’Europa sociale ed assicura non solo in ambito medico una protezione minima a tutti i lavoratori contro orari eccessivi e contro il mancato rispetto dei periodi minimi di riposo;

CONSIDERATO CHE

– In ambito medico la direttiva è importante perchè dà rilievo giuridico all’assunto che periodi di lavoro prolungati producono effetti negativi sia sugli interessati, sia sui pazienti aumentando il margine di errore;

RITENUTO CHE

– La norma in questione pone diversi problemi organizzativi, legati anche alle dotazioni organiche che sono carenti di circa 3.000 medici e 20.000 infermieri a livello nazionale;

TENUTO CONTO CHE

– Nonostante tali carenza, associate al ridimensionamento di strutture operative e al forte utilizzo di lavoratori precari, il servizio sanitario ha continuato ad erogare prestazioni di qualità grazie allo spirito di sacrificio ed al senso di responsabilità degli operatori sanitari con carichi di lavoro eccessivi e rischiosi

Il CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

– a sollecitare la Regione Emilia Romagna ad operare rapidamente un accurato censimento delle carenze nelle piante organiche affinchè si proceda ad espletare le necessarie procedure per la loro copertura garantendo e migliorando il livello qualitativo delle prestazioni erogate dalle strutture ospedaliere.

 

 

Fidenza, 28 novembre 2015

Gruppo consiliare Forza Italia

Sanità, Forza Italia: “Coprire le carenze di organico negli ospedali”

“La direttiva europea 161/2014 sull’orario di lavoro del personale sanitario è una fondamentale disposizione dell’Europa sociale ed assicura non solo in ambito medico una protezione minima a tutti i lavoratori contro orari eccessivi e contro il mancato rispetto dei periodi minimi di riposo. Allo stesso tempo, la norma in questione pone diversi problemi organizzativi, legati anche alle dotazioni organiche che sono carenti di circa 3000 medici e 20.000 infermieri a livello nazionale. Per questo, riteniamo necessario che la Regione Emilia Romagna avvii al più presto un accurato censimento delle carenze nelle piante organiche per poi procedere ad espletare le necessarie procedure per la loro copertura. Fare ciò è fondamentale per garantire e migliorare il livello qualitativo delle prestazioni erogate dalle strutture ospedaliere. Per questo abbiamo deciso di presentare a Parma e a Fidenza una mozione per impegnare le amministrazioni comunali a sollecitare la Regione a muoversi in tal senso. Dato che si tratta di un tema che riguarda da vicino la nostra salute e che non ha colore politico, speriamo questa mozione possa essere approvata e che venga presentata anche in altri Comuni. Più solleciti arrivano dal territorio, più la Regione sarà invogliata ad agire in fretta, in modo da garantire quantità e qualità dei servizi ospedalieri. Cogliamo anche l’occasione per ringraziare il personale sanitario che, nonostante queste carenze – associate al ridimensionamento di strutture operative e al forte utilizzo di lavoratori precari -,con spirito di sacrificio e senso di responsabilità, sobbarcandosi con carichi di lavoro eccessivi e rischiosi, ha consentito al servizio sanitario di continuare ad erogare prestazioni di qualità”. Lo affermano in una nota Paolo Buzzi, capogruppo di Forza Italia a Parma, e Francesca Gambarini, consigliere di Forza Italia in Unione Terre Verdiane.

Sanità in Emilia Romagna, Gambarini (FI): “Motivare e valorizzare i professionisti per ridurre le liste d’attesa”

“La Regione Emilia Romagna sta per chiudere un accordo con il ministero della Difesa per far lavorare il personale sanitario militare negli ospedali della Regione per dare una mano a medici e infermieri della Ausl con l’obiettivo di abbattere le liste d’attesa. A mio avviso, si tratta di una soluzione che rischia di demotivare chi da anni lavora con impegno nei nostri ospedali. Perché non valorizzare loro prima di inserire personale nuovo? Iniziando dal pagare gli straordinari e dal riorganizzare le piante organiche, cercando magari di abbattere la mastodontica burocrazia con cui medici e infermieri hanno a che fare ogni giorno per liberare risorse. Le liste d’attesa vanno abbattute motivando e valorizzando il personale che già c’è. Con questa scelta, si rischia, invece, di demoralizzarlo. Bene, invece, l’affiancamento per preparare il personale sanitario militare ad intervenire nelle grandi emergenze sanitarie e, quando necessario, insieme alla protezione civile”. Così Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza (Pr), commenta l’accordo sulla sanità fra Emilia Romagna e ministero della Difesa.

Si riconosca l’esenzione dal ticket ai malati di fibromialgia

La fibromialgia è una malattia complessa e debilitante caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso e astenia, associati a rigidità e a una vasta gamma di disturbi (cefalea, colite, sonno disturbato e altri) che possono compromettere la qualità della vita di chi ne è affetto. Per aiutare concretamente i tanti malati che vivono nel parmense e in Emilia Romagna, ho preparato una mozione che, se sarò eletta, presenterò subito in Consiglio regionale per far sì che la Regione, oltre a interessare la Conferenza Stato Regioni del problema, intervenga autonomamente. L’amministrazione regionale, infatti, oltre a promuovere una corretta campagna informativa, potrebbe attivare un Centro di riferimento regionale per il riconoscimento della fibromialgia e per la predisposizione delle procedure di esenzione per le prestazioni sanitarie erogate nel territorio regionale. Purtroppo, il sistema sanitario nazionale, al contrario di molti altri Paesi che la riconoscono come una precisa patologia con conseguente riconoscimento di esenzione, non prevede alcuna forma di riconoscimento per la fibromialgia e di conseguenza non è prevista l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. Diverse regioni come Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Toscana e le province autonome di Trento e Bolzano si stanno adoperando per il riconoscimento, l’individuazione e la cura di questa patologia. L’Emilia-Romagna finora è rimasta inerte, è ora che si dia una mossa.

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Una proposta concreta per la sanità

Ultimamente si parla tanto di “spending review” a tutti i livelli, senza mai spiegare con chiarezza ai cittadini cosa si taglia, perché e come verranno usati i soldi recuperati. Vorrei fare una proposta concreta per il settore della sanità che potrebbe consentire a tutti di risparmiare tempo e denaro. Perchè chi presenta una patologia cronica e segue ogni giorno le stesse indicazioni terapeutiche deve fare ore ed ore di fila dal proprio medico curante per farsi rilasciare le necessarie ricette? L’idea che, se mi darete fiducia, sottoporrò alla Regione Emilia Romagna che vengano rilasciate ricette valide per 6 mesi, in modo che per sei mesi si possa utilizzare la stessa ricetta per andare in farmacia a ritirare le proprie medicine. Si risparmierebbero sicuramente soldi, carta, tempo, scocciature per i medici e arrabbiature per cittadini! Si tratta di un intervento che non peserebbe sul bilancio regionale – e quindi a costo zero per i cittadini – ma che agevolerebbe la vita quotidiana di tante persone. Vorrei, inoltre, cogliere l’occasione per evidenziare la tempistica di due buone notizie uscite in questi giorni, relative alla sanità. La prima è lo sblocco di risorse destinate alle aziende sanitarie, la seconda l’assunzione di numerosi precari del settore. Naturalmente, entrambe le cose mi fanno molto piacere (aspettiamo anche di sapere nei dettagli come verranno usate le risorse destinate a Parma) ma non posso non sottolineare che entrambe le notizie escono dalla Regione a guida Pd in piena campagna elettorale. In ogni modo speriamo che le risorse arrivino veramente e non siano promesse da marinaio, fatte solo a scopo elettorale.

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

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