Terme, Fritelli segue la disgraziata via dei predecessori

Occorre, purtroppo, intervenire sull’ultimo dibattito – tenutosi in Consiglio comunale a Salsomaggiore – sulle Terme per chiarire alcuni punti che evidenziano come l’amministrazione del finto nuovista renziano Fritelli stia perseguendo le solite disgraziate vie dei suoi predecessori con il disastro prodotto che è sotto gli occhi di tutti. Occorre intervenire causa anche l’inadeguatezza manifesta delle opposizioni in Consiglio: il centrodestra, sull’argomento, inconsistente o non pevenuto; Fellini nella difficile condizione di oppositore ora, ma autore e responsabile del sacco di Terme in passato, come assessore della giunta Tedeschi prima e assessore della giunta Bernazzoli poi. Se in Consiglio ci fosse l’opposizione di Forza Italia di un tempo, Fritelli sarebbe già a casa. Sperare, infatti, che la salvezza arrivi da un fantomatico decreto di deroga del Governo, che nasconda le vergogna di Terme, è semplicemente ridicolo, se non clientelare. Rallegrarsi, come fa Fritelli, che, grazie al fatto che l’Inps chiude gli occhi da 4 anni sulla cassa integrazione in deroga di Terme, Terme abbia risparmiato 8 milioni di euro, significa dichiarare, espressis verbis, che si è scaricato sulla collettività il peso dei dipendenti delle Terme, cosa di cui non bisognerebbe andar fieri. Circa le spese legali del contenzioso Baistrocchi –  Terme bisogna che questi soggetti strani si ficchino in testa che: primo, il Baistrocchi ha vinto la causa; secondo, senza quella vittoria il Baistrocchi non avrebbe potuto crescere dato l’abuso di posizione dominante di Terme accertato dal tribunale; terzo: l’accordo transattivo tra le parti siglato 2 anni fa senza ragioni logiche giuridiche (e vero motivo per cui il Baistrocchi è stato commissariato) ha messo in condizione ancora una volta Terme di assicurarsi una rendita parassitaria e immeritata sull’unica realtà termale ancora attiva, senza per questo risolvere alcun problema di Terme, ma mettendo a rischio l’esistenza stessa dell’Istituto. Tutto per coprire i disastri degli amici amministratori di Terme. Ricordiamo poi per inciso che mentre il Baistrocchi è strangolato da Terme, Terme non paga quasi 2 milioni di euro al Comune (leggi: collettività) per l’utilizzo delle fonti di Tabiano. Questo alla faccia della collaborazione Terme, Baistrocchi e Comune, dove l’unico che lavora è il Baistrocchi e gli altri speculano sul suo sangue. Infine, coi numeri da disastro aziendale sciorinati in Consiglio, c’è da chiedersi come mai la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti continuino a far finta di niente. In definitiva siamo in Emilia Romagna, dove il soccorso rosso ha tante diverse facce. E noi paghiamo.

Francesca Gambarini

Consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane

Un piano di marketing per rilanciare il turismo e il commercio

La crisi di Salso non dipende dai commercianti ma al contrario loro sono i primi a soffrire per la situazione di difficoltà in cui si trova la città. La crisi di Salso è legata a quella dell’azienda attorno a cui, nel bene e nel male, ruota da sempre la vita di Salso e Tabiano: le terme. Le acque di Salso e Tabiano hanno una valenza curativa che poche altre acque in Italia hanno. Una grande ricchezza che non è stata valorizzata da amministrazioni comunali, regionali e provinciali. Per anni si è vissuto di rendita, senza pensare al futuro e ora Salso e Tabiano si ritrovano in queste condizioni: il commercio e il turismo muoiono e le Terme stanno fallendo. Di Terme ho già parlato, oggi voglio parlare di commercio e turismo, che vanno di pari passo. Serve un piano di marketing che, da un lato faccia conoscere il valore curativo delle acque termali, dall’altro le bellezze di Salso, a partire dal Berzieri – esempio unico di architettura liberty – e dal Palazzo dei Congressi. A farsi carico della promozione turistica deve essere la Regione, che, finora, ha pensato quasi esclusivamente alla promozione turistica della riviera romagnola, dimenticandosi di tutto il resto. Non è pensabile che ogni territorio promuova sé stesso, devi esserci una programmazione che metta in rete tutte le località di interesse turistico della Regione. Per quanto riguarda la Provincia di Parma sono tante, basta pensare ai castelli. Salso, però, ha una marcia in più: grazie ai tanti posti letto che può offrire ai turisti può diventare uno dei perni dell’offerta turistica della provincia. Avere collegamenti ferroviari efficienti con Parma e rendere visitabili tutti i giorni il Berzieri e il Palazzo dei Congressi potrebbe essere un buon inizio. Il rilancio del turismo rilancerebbe anche il commercio. I nostri commercianti non vanno abbandonati o incolpati della crisi di Salso, ma vanno sostenuti con contributi per pagare le tasse altissime imposte dal governo Renzi e semplificando la burocrazia. La Regione deve ascoltare la loro voce e aiutarli, sia dal punto di vista fiscale, sia semplificando la burocrazia. Basta fare un giro per i centri storici dei nostri paesi per capire quale sia la situazione del commercio. Ma forse chi ci ha governato finora preferisce stare chiuso nel palazzo.

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Le Terme? La peggior partecipata della Regione. Parola della Corte dei conti

Terme di Salsomaggiore e Tabiano salgono ancora una volta agli orrori della cronaca. La Corte dei conti, infatti, ha rilevato come sia la peggiore partecipata della Regione Emilia Romagna. La Corte sottolinea come i 2,4 milioni di euro di perdita nel 2013 abbiano inguaiato il bilancio della Regione e come sia già al terzo esercizio negativo consecutivo. Ma il giudizio della corte è stranamente clemente. Infatti, Terme perde 4 milioni di euro, non 2,4 (se si conta la cassa integrazione) e perde non da 3 esercizi consecutivi, ma ormai quasi da 10. Secondo la relazione dei revisori dei conti di Salsomaggiore, Terme ha perso 15 milioni di euro di valore patrimoniale il 30% del valore della produzione (ovvero dei ricavi). Da 5 anni ha piazzato 81 dipendenti su 220 in cassa integrazione in deroga, saccheggiando il fondo regionale senza alcun progetto serio di rilancio. Finita la cassa, il 30 novembre prossimo, gli 81 cassaintegrati diventeranno, per l’azienda, di colpo, 81 esuberi da licenziare. Negli ultimi 7 anni ha bruciato milioni di euro in investimenti assurdi, con la complicità di Comune, Regione, Provincia e di manager incapaci. Insomma, di fronte a tutto questo e al fatto che gli autori sono noti e riconoscibili, nessuna autorità fa nulla, nonostante da anni Forza Italia denunci questo autentico scandalo. Ormai l’azienda è morta, ma sarebbe moralmente doveroso chiedere conto agli autori del misfatto. Ma siamo in Emilia e la Corte dei conti guarda i conti degli altri ma non quelli, in rosso, dei compagni.

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Gambarini su Terme: azioni di responsabilità verso chi ha sbagliato.

“In questi giorni si è consumato l’epilogo del “problema Terme” con la richiesta di licenziamento per 81 dipendenti, già in gran parte in cassa integrazione da anni. E’ un autentico disastro targato Pd a tutti i livelli territoriali (Comune, Provincia e Regione Emilia Romagna) che passa quasi inosservato, visto che Fritelli e il suo assessore Canepari si permettono interventi contraddittori nel giro di pochi mesi sulla pelle di 81 lavoratori”. Francesca Gambarini, consigliere dell’Unione Terre Verdiane per Forza Italia, così commenta situazione di Terme di Salsomaggiore e Tabiano spa. Per lei “l’epilogo del licenziamento collettivo era, purtroppo, scritto da tempo per via delle vergognose politiche aziendali che Forza Italia ha più volte denunciato nelle varie sedi istituzionali”. Poi spiega: “Siamo di fronte a un’azienda che perde in alcuni anni il 30% del valore della produzione e che sta in piedi solo grazie ai soldi di una banca (che ha foraggiato le più assurde e spericolate operazioni di finanza creativa); che butta in cassa integrazione (che sa tanto di anticamera di licenziamento) decine di dipendenti; che, nonostante tutti gli aiuti pubblici, perde 2 milioni all’anno (e se conteggiassimo il personale in casa integrazione sarebbero 4 all’anno); che devasta la capacità di ottenere ricavi per fare solo azioni di restyling finanziario sulla pelle dei lavoratori; che ha dilapidato un patrimonio enorme con operazioni discutibili, come il leasing del Valentini”. “Purtroppo, un’azienda gestita in questo modo ha poche se non nulle possibilità di sopravvivenza. La cosa ridicola e grottesca è che in questo panorama disastrato, ci tocca sentire il sindaco e il neo presidente che dichiarano la stretta sugli incarichi esterni  quando tutti sanno che l’ex responsabile degli acquisti e l’ex direttore sanitario sono usciti dalla porta dell’azienda da pensionati per rientrarvi il giorno dopo come collaboratori ben pagati. Incarichi per cui sempre si trovano soldi, anche quando magari si pagano solo metà spettanze ai dipendenti. Ed in tutto questo scenario coloro che hanno causato il disastro o l’hanno vertiginosamente velocizzato, come il famoso gruppo dei modenesi e altri, se ne stanno tranquilli, dato che nessuno chiederà loro conto. Esattamente come l’assessore alle Partecipate Canepari che ai tempi di Tedeschi faceva il difensore di questi super manager. Oggi scopriamo che su 220 dipendenti ci sono 81 esuberi. E questi ci vogliono far credere che quando il 36% della forza lavoro è un esubero, non si sta procedendo alla liquidazione dell’azienda, ma al suo rilancio. A Fidenza c’è la leggenda dell’asino che vola. A Salso da oggi c’è quella dell’asino che vota”.

Gambarini: Nostalgi si occupi di Salso

Scopriamo dell’esistenza di un tal Nostalgi che blatera su presunte speculazioni forse per apparire sul giornale essendo lui un perfetto sconosciuto a tutti noi.

Noto con piacere che questo signor Nostalgi si è reso perfettamente conto che la vela pubblicitaria del PD non poteva stare su un prato a fianco del monumento storico tanto da attivarsi per farla spostare in luogo idoneo, così come dichiarato da lui stesso.

Per tutto il resto non so a chi volesse rispondere lo sconosciuto segretario del PD salsese perchè da parte nostra non vi è stato mai nessun attacco alle sezioni Anpi di Fidenza e Salso che rispettiamo.

Il signor Nostalgi, che scopro solo oggi essere segretario del PD salsese, dovrebbe occuparsi di temi quali le perdite economiche delle Terme che in questo anno di amministrazione Fritelli sono peggiorate, la grave difficoltà dei lavoratori termali che non percepiscono nemmeno più lo stipendio integralmente e che avrebbero meritato l’attenzione dell’amministrazione non sollecitata nemmeno dal PD, la grave incuria della città che il suo partito amministra e della quale ogni giorno abbiamo riscontro sulla stampa, l’insicurezza diffusa , le saracinesche abbassate delle attività commerciali.

Il PD di salso si è però sicuramente occupato di dirigenti, che doveva invece ridurre di numero, e di sistemare assessori provinciali rimasti senza stipendio e bisognosi di reperirne uno nuovo; le politiche fallimentari del PD hanno portato quindi a lavoratori di serie B (dipendenti termali) e lavoratori di serie A (ex amministratori provinciali e dirigenti di enti locali). Si potrebbe creare l’hashtag #con FritellieMassaricastagarantita!

Da ultimo, il signor Nostalgi, chieda scusa alla memoria di Giorgio Almirante e al suo ruolo di pacificatore che ha portato una destra fascista ad essere una destra democratica ed europea

 

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