E’ passato ormai un anno dalla chiusura del ponte di Gramignazzo. Un anno in cui si è parlato tanto e fatto poco. Il ponte è ancora chiuso, i lavori vanno a rilento e si è accumulato un ritardo mostruoso. I disagi per i residenti sono enormi. Per passare da una parte all’altra del Taro devono fare un giro di diversi chilometri, perdendo tempo e denaro. Senza dimenticare i danni subiti dalle attività economiche della zona. La riapertura del ponte è di importanza per quella zona della Bassa! Nessuno si è ancora degnato di spiegare ai cittadini che, da mesi, lo chiedono a gran voce, quali siano i veri motivi del ritardo. Si dà la colpa al tempo, evitando così di entrare nel merito della questione. Ma siamo sicuri che sia colpa del tempo? Magari, per il Pd che governa a tutti i livelli, la colpa è del fatto che “non ci sono più le mezze stagioni”… Perché non si sono iniziati i lavori diversi mesi fa, non appena il finanziamento è stato messo a disposizione? E’ questo la vera domanda a cui rispondere, è inutile trovare scuse e divagare. In ogni modo, chi di dovere si dia una mossa: più il ponte rimarrà chiuso, più la nostra Bassa ne soffrirà!
Francesca Gambarini
Consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane