Dopo aver letto la lettera del sindaco Pizzarotti, ci sembra doveroso intervenire per ristabilire la verità delle cose. Lui, infatti, ne racconta solo una parte, dimenticando che i progetti di cui si vanta sono stati pensati e finanziati da chi lo ha preceduto. Mettiamo, quindi, un po’ di ordine.
Primo: la stazione è un fiore all’occhiello di Parma (lui non poteva neanche immaginare un progetto così). E’ la porta della città ed è stata terminata con i soldi della metro. Lo stop alla metro ha comportato un beneficio per le casse comunali di 200 milioni di euro, mentre lui non è riuscito a fermare il il suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, il forno inceneritore. Se poi i treni fermano a Reggio è colpa del centro sinistra di allora (di Truffelli, Lavagetto e Prodi) cosa risaputa da tutti e al sindaco va la colpa di non aver ottenuto più fermate dell’alta velocità. Poi, l’accordo sui centri commerciali è stato sottoscritto da Ubaldi e Bernazzoli e comunque quell’accordo ha portato come contropartita la complanare costata più di 20 milioni (senza la quale non ci sarebbe più Cibus a Parma perché Federalimentare sarebbe andata a Milano a Tuttofood), la riqualificazione della scuola Cocconi, la riqualificazione del palazzo del Governatore, il “Duchino” e il centro congressi interrato. Ancora: il ponte Nord è stato finanziato nel 2004 con la legge 164 e poi avviato da Ubaldi. La precedente amministrazione ha trovato tutti i contratti già firmati. Poi se questa amministrazione non lo ha voluto completare non è colpa nostra ed è più probabilmente una carenza di progettualità sua e della sua giunta. Pizzarotti in questi giorni continua a farsi bello perché Parma è 5^ nella graduatoria delle Smart City, ma dimentica che nell’ultimo anno di amministrazione del centrodestra eravamo la seconda Smart City in Italia.
Passiamo al teatro Regio. Se oggi esiste il Festival Verdi è perché altri hanno realizzato la prima edizione nell’autunno del 2007. Il teatro, prima dell’arrivo di Pizzarotti, aveva una programmazione artistica imponente: stagione lirica, Festival Verdi, Parma Danza, la rassegna estiva, serate speciali come il concerto di Abbado al Teatro Farnese. E inoltre era un vero e proprio Festival che coinvolgeva tutta la città con decine di eventi collaterali, mostre, vetrine dei negozi addobbate, musica di Verdi in filodiffusione nelle strade, trasmissione delle opere sotto i portici del Municipio e il coro del Teatro che andava nelle case di riposo e negli ospedali. In quel periodo, il Teatro aveva già una situazione deficitaria dal punto di vista finanziario (non economico), aggravata dal fatto che il Governo con la crisi del 2008 ha interrotto il finanziamento Arcus.
Parlando di via Reggio, stranamente si dimentica di opere importanti (che la sua giunta nemmeno si sarebbe sognata) realizzate come la sede dell’Efsa (costata più di 30 milioni e realizzata in tre anni) con la riqualificazione di viale Piacenza e la realizzazione dello stadio del baseball e la cittadella del rugby in altre parti della città. E grazie ai nuovi impianti sportivi (fra cui anche il centro polisportivo al Campus, la riqualificazione dell’ex Coni, la riqualificazione dell’impianto di atletica Lauro Grossi) e ai 330 eventi di Parma capitale europea dello sport, nel 2011 secondo la classifica del Sole 24 Ore eravamo la prima città in Italia e la 2′ come Smart City.
Se loro passeranno alla storia per aver tolto qualche tetto di eternit nelle scuole, crediamo che un amministratore di condominio avrebbe fatto comunque meglio.
Paolo Buzzi,capogruppo Forza Italia Parma Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza