Pulizia etnica. E’ cosi che dobbiamo definire ciò che è avvenuto in Istria e in Dalmazia alla fine della Seconda guerra mondiale. E’ questo che è successo: migliaia di persone sono state brutalmente uccise dai partigiani comunisti di Tito soltanto perchè italiani. Per anni non se ne è parlato, anzi si è addirittura cercato di giustificare quello che è successo dicendo che queste persone erano fasciste o ricordando la dominazione fascista in quelle terre durante la guerra. Niente può giustificare l’aver gettato migliaia di persone senza colpa in cavità profonda centinaia di metri. Non se ne è parlato perchè, come sappiamo, la storia la scrivono i vincitori. E sai che onta per i comunisti italiani ammettere che per ordine del maresciallo Tito, uno dei loro idoli aveva fatto uccidere migliaia di loro connazionali e costretti altri centinaia di migliaia a fuggire dalla loro terra? E, forse, ancora peggio, sarebbe stato ricordare l’accoglienza che questi italiani hanno avuto in Italia… Allora non se ne è parlato. Finalmente il velo di ipocrisia è caduto. Dobbiamo raccontare i fatti ai più giovani perchè parlane aiuta a capire di cose è capace l’uomo e aiuta a capire che non ci sono buoni e cattivi. I criminali rossi o neri che siano sono criminali e le vittime meritano tutte lo stesso rispetto. Il ricordo e la memoria però devono essere tutti i giorni, non solo il 27 gennaio o il 10 febbraio, altrimenti sarebbero soltanto una stanca ed inutile commemorazione fine a se stessa.