Incontro con Alessandro Sallusti, un uomo libero

“Questa sera sono emozionata, stimo Alessandro Sallusti perché è un uomo libero”. Saluta così il direttore de’ Il Giornale Francesca Gambarini. “Qui a Fidenza stiamo vivendo un momento particolare – continua la candidata sindaco del centrodestra – perché eravamo al governo di questa città e ce ne siamo andati quando abbiamo capito il sindaco che avevamo eletto stava tradendo le promesse fatte agli elettori…”.
“Ricambio la stima. Preferisco venire in posti come Fidenza che andare in uno studio televisivo perché qui c’è l’entusiasmo vero e anche la sofferenza vera”. Ricambia Sallusti.
“Non faccio politica, sono un giornalista, ma non amo chi non fa politica perché fare politica significa impegnarsi per il futuro dei nostri figli…”. E ancora: “Vi auguro di rimanere uomini liberi anche se la libertà ce la tolgono un pezzo alla volta e noi non ce ne accorgiamo. Non è un caso che certe cose succedano solo a chi fa politica nel centrodestra, a chi fa cultura e chi si impegna nel centrosinistra”.
Sull’impegno politico: “Non si cambia carro perché il proprio non va più di moda. Altrimenti non si è uomini, la coerenza è tutto… Le fedi non si cambiano: noi dobbiamo credere in qualcosa. Un uomo, un giornalista, non può essere super partes, non siamo tutti uguali. Su quelle due o tre cose importanti per il futuro dei nostri figli non possiamo cambiare idea perché magari siamo arrabbiati con chi quell’idea sta portndo avanti”.
E sul centrodestra: “Quando dicono che il nostro modo è morto dicono una balla, perché il nostro mondo è ancora maggioritario in questo Paese…”.
Sull’Italia: “Il vero problema che inchioda questo Paese sono le regole. Questo Paese non si può governare in cui il vero scandalo non è quanto costa la politica ma quanto è inefficiente…”.

Confronto su Fede e politica con l’AGESCI

Nel corso dell’incontro con i ragazzi dell’AGESCI mi è stato chiesto che cosa sia per me la politica. Ho risposto che per me la politica è impegno nella propria comunità, un modo di mettersi a disposizione per dare concretezza al proprio modo di vedere la crescita armonica e solidale della realtà che ti circonda. Un modo alto di servire il prossimo, anche se oggi “ti tirano le pietre”…
I ragazzi in platea mi hanno chiesto se per me la “scelta cristiana”, di fede, venisse prima di quella politica. Ho risposto che per me – così come per loro – la “scelta cristiana” viene prima di quella “politica” e che per questo mi sento sono molto più in sintonia con loro di tanti altri candidati sindaci anche se su alcuni passaggi della mia “scelta politica” ci differenziamo… Ma vale di più una condivisione totale di scelta o una parziale? Intendo dire, vale di più condividere totalmente la “scelta cristiana” e solo parzialmente quella “politica” o è più importante non condividere la “scelta cristiana” – e magari anche deriderla come forma di superstizione – per condividere le scelte politiche?
Infine mi hanno chiesto anche che cosa avessi in programma di fare, una volta eletta, in tema di handicapp e disagio. Ho risposto che questi temi sono centrali nel programma elettorale. Com me si sono candidati molte persone che operano nel volontariato e che hanno già dimostrato che cosa potrebbero fare per Fidenza una volta eletti. Andando nello specifico, poi, ho spiegato che se è vero che i servizi costano, è altrettanto vero che eliminando gli sprechi si liberano risorse per nuovi servizi e per lasciare più denaro alle famiglie che possono indirizzarlo per sostenere questi servizi…