Il direttore Sallusti e le ragioni del no
Perché votare no al referendum costituzionale di quest’autunno? Delle ragioni del no si parlerà giovedì a Salsomaggiore in occasione di un incontro organizzato dal comitato per il no «Parma per l’Italia». L’appuntamento è per le 18 al Centro termale Il Baistrocchi (viale Matteotti, 31): relatore dell’incontro sarà il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti. Dialogheranno con lui Lupo Barral e Alice Brambilla, rispettivamente presidente e vicepresidente del comitato, di cui sono soci fondatori anche Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci. Ingresso libero.
Dialogando con… Alessandro Sallusti e Pietrangelo Buttafuoco
Il 21 maggio 2015, nella splendida cornice del teatro Verdi di Busseto, l’associazione ControCorrente ha ospitato il direttore del Giornale Alessandro Sallusti e il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, intervistati dal giornalista Rai Luca Ponzi. E’ stata una bellissima serata, in cui si è parlato di attualità e delle prospettive del centrodestra italiano.
Pubblichiamo l’articolo di Annarita Cacciamani, uscito sulla Gazzetta di Parma.
Il centrodestra? «Deve guardare a quel 47% di italiani che non va a votare e non si riconosce in Renzi, Salvini o Grillo: cercano una propria “casa” ma non la trovano perché non esiste un’offerta politica in cui possano riconoscersi». Parola del direttore del Giornale Alessandro Sallusti e del giornalista Pietrangelo Buttafuoco. I due sono stati ospiti giovedì sera dell’associazione ControCorrente, che ha organizzato un partecipato incontro, intitolato «Dialogando con…», al teatro Verdi di Busseto. Tema della serata – introdotta da Nicolas Brigati (socio di ControCorrente) e moderata dal giornalista Rai Luca Ponzi – l’attuale situazione del centrodestra italiano: «Le ultime scelte del centrodestra ci lasciano disorientati – ha spiegato Francesca Gambarini, nella veste di presidente di ControCorrente – . Si smetta di parlare di correnti e si pensi a come risolvere i problemi della gente». Incalzati dalle domande di Ponzi, i due hanno parlato ad ampio raggio di politica e attualità. «Il centrodestra deve uscire dal pantano in cui si è ritrovato 4 anni fa. Le conte interne non entusiasmano l’elettorato. Gli spazi per creare un’alternativa seria e credibile ci sono». Buttafuoco è stato, invece, durissimo nei confronti dell’attuale premier Matteo Renzi. «Renzi sta facendo credere a chi non è di sinistra che vuole scardinare ciò che rimane del partito comunista, mentre a chi è di sinistra fa credere che li farà vincere. Sta vendendo fumi a tutti ma le sue suggestioni si scontrano con la realtà. Basta fare un giro nella provincia italiana per capire che le sue ricette non funzionano – ha affermato – . Renzi è un antitaliano perché ha fatto perdere al nostro Paese quel ruolo strategico nel Mediterraneo che gli compete». Infine Luca Ponzi ha chiesto ai due cosa per loro volesse dire essere di destra. Per Sallusti significa «anteporre l’interesse dello Stato a quelli del partito o del singolo potere»; per Buttafuoco «rivendicare la sovranità nelle scelte e nelle decisioni».
Incontro con Alessandro Sallusti, un uomo libero
“Questa sera sono emozionata, stimo Alessandro Sallusti perché è un uomo libero”. Saluta così il direttore de’ Il Giornale Francesca Gambarini. “Qui a Fidenza stiamo vivendo un momento particolare – continua la candidata sindaco del centrodestra – perché eravamo al governo di questa città e ce ne siamo andati quando abbiamo capito il sindaco che avevamo eletto stava tradendo le promesse fatte agli elettori…”.
“Ricambio la stima. Preferisco venire in posti come Fidenza che andare in uno studio televisivo perché qui c’è l’entusiasmo vero e anche la sofferenza vera”. Ricambia Sallusti.
“Non faccio politica, sono un giornalista, ma non amo chi non fa politica perché fare politica significa impegnarsi per il futuro dei nostri figli…”. E ancora: “Vi auguro di rimanere uomini liberi anche se la libertà ce la tolgono un pezzo alla volta e noi non ce ne accorgiamo. Non è un caso che certe cose succedano solo a chi fa politica nel centrodestra, a chi fa cultura e chi si impegna nel centrosinistra”.
Sull’impegno politico: “Non si cambia carro perché il proprio non va più di moda. Altrimenti non si è uomini, la coerenza è tutto… Le fedi non si cambiano: noi dobbiamo credere in qualcosa. Un uomo, un giornalista, non può essere super partes, non siamo tutti uguali. Su quelle due o tre cose importanti per il futuro dei nostri figli non possiamo cambiare idea perché magari siamo arrabbiati con chi quell’idea sta portndo avanti”.
E sul centrodestra: “Quando dicono che il nostro modo è morto dicono una balla, perché il nostro mondo è ancora maggioritario in questo Paese…”.
Sull’Italia: “Il vero problema che inchioda questo Paese sono le regole. Questo Paese non si può governare in cui il vero scandalo non è quanto costa la politica ma quanto è inefficiente…”.