CibusForum, Gambarini (Cambiamo!): “Segnale importante per il comparto fieristico. Sia un laboratorio di progetti per la ripartenza”.

CibusForum, Gambarini (Cambiamo!): “Segnale importante per il comparto fieristico. Sia un laboratorio di progetti per la ripartenza”.

PARMA, 2 set. – “Il settore fieristico, gravemente colpito dalla crisi, riparte da Parma con Cibus Forum. Questo è sicuramente un bel segnale, sia per il comparto agroalimentare, sia per la nostra città. Questi due giorni di confronto e dibattito daranno alle imprese l’opportunità di presentare ai ministri e ai vari rappresentanti delle istituzioni presenti le loro problematiche e le loro proposte per uscire da questa situazione difficile. Mi auguro che il Governo ascolti le loro richieste e lavori a fianco delle imprese per superare questo momento di crisi. L’agroalimentare riveste una grande importanza per l’economia italiana e per quella parmense ed emiliano romagnola in particolare: si investa per sostenere e valorizzare l’intera filiera”. Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, coordinatore regionale di Cambiamo!.

Gardini: “Difendere l’italianità ad ogni costo”

“Cara Elisabetta conosciamo bene le tue battaglie e le apprezziamo… Ti chiediamo di darci una mano in questa nostra battaglia che come tu puoi ben immaginare da queste parti è particolarmente dura…” Introduce così l’europarlamentare uscente e capolista per il Nord-est di Forza Italia Elisabetta Gardini, la candidata sindaco nel Francesca Gambarini. “Ti chiediamo di parlarci – ha poi proseguito la Gambarini – di due temi che ci stanno particolarmente a cuore, l’immigrazione e la tutela dei nostri prodotti agroalimentari in Europa”.
“Vi ringrazio per l’invito – ha esordito la Gardini – che ho accettato volentieri perché so che da queste parti i “nostri” sono particolarmente tosti… Sul tema dell’immigrazione vi dico che stiamo lavorando affinché l’Europa riconosca che gli attuali flussi migratori non sono un problema che uno stato possa affrontare da solo. Cosa che oggi, invece sta accadendo co l’Italia abbandonata a sé stessa…”.
E in tema di tutela dei prodotti italiani: “Siamo in dirittura d’arrivo con la battaglia del Made in, che è stata una battaglia tutta degli italiani anche perché solo per l’Italia l’indicazione della provenienza significa un valore finale del prodotto del 30% in più… E stiamo anche lavorando sulla tutela dei prodotti agroalimentari, per sconfiggere il fenomeno dell’Italian sounding vietando nomi o simboli sulle confezioni che richiamino l’italianità di prodotti che italiani non sono…”.

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