I dati diffusi dalle associazioni di categoria e pubblicati oggi dalla
Gazzetta di Parma confermano quello che si percepisce passeggiando per
Parma: il commercio è in crisi. Ben 104 attività commerciali hanno
chiuso in un anno. I negozi chiusi (e con la vetrina in stato di
abbandono) nelle vie del centro sono sempre di più. E’ un colpo
d’occhio bruttissimo che dà un’orribile sensazione di una città in
declino inarrestabile. Le politiche fiscali attuate a livello
nazionale e locale – a Parma tutte le tasse sono al massimo –
penalizzano il commercio. Senza dimenticare, la situazione
generalizzata di crisi che ha portato ad una sensibile riduzione dei
consumi. Tradotto: meno clienti per i negozi. L’amministrazione
comunale deve essere a fianco dei nostri commercianti, che nelle loro
attività hanno messo tutta la loro vita. Servono però progetti seri
(non campati in aria, come quello degli Scec) e la collaborazione di
tutti. La ventilata pedonalizzazione del centro cittadino da parte
dell’amministrazione comunale, senza determinare un reale effetto
positivo sull’inquinamento complessivo della città, sarebbe un
ulteriore colpo inferto a quei pochi esercizi commerciale che ancora
sopravvivono. Fondamentale per portare gente nel centro di Parma è
agevolare l’accessibilità al centro storico, ad esempio migliorando e
potenziando i bus navetta fra i parcheggi scambiatori e il centro o
pensando ad agevolazioni sul costo delle righe blu legate
all’effettivo acquisto nei negozi. L’amministrazione, inoltre,
potrebbe aiutare i commercianti ad avere maggiore visibilità, magari
dedicando loro uno spazio web. E, ancora, è necessario curare di più
la sicurezza, il decoro urbano, l’illuminazione, l’arredo urbano e la
pulizia e rendere la viabilità più semplice e la segnaletica più
chiara ed efficace. Servono, infine, più eventi per invogliare i
parmigiani e i non parmigiani a vivere di più la nostra città.
Paolo Buzzi, consigliere comunale Forza Italia Parma
Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza