Telecamere in asili, Gambarini (FI): “Bene l’approvazione della legge”

Apprendo con piacere che la Camera ha approvato la proposta di legge di Forza Italia riguardo l’introduzione di videosorveglianza negli asili e nelle strutture per anziani e disabili. Ora, si faccia presto a far diventare questo progetto legge dello Stato. L’installazione di sistemi di videosorveglianza negli asili e nelle strutture per anziani e disabili, una volta divenuta realtà, potrà essere un efficace deterrente ai maltrattamenti di cui sovente i media ci parlano. Vorrei tranquillizzare il sindaco Massari, che si era detto scettico sulla bontà di questa proposta, votata anche dal suo partito: si è trovato un punto d’equilibrio tra le legittime esigenze legate alla privacy e il dovere di tutelare i soggetti più deboli, che non possono parlare e dire quello che gli accade, per garantire una sicurezza che oggi non hanno. La proposta di legge parla di sistemi a circuito chiuso che registrerebbero immagini ad uso esclusivo delle forze dell’ordine, da utilizzare qualora emergano dei sospetti su ciò che accade nella struttura.

 
Francesca Gambarini
Capogruppo Forza Italia

 

Rosa (FI Giovani): “Il 4 dicembre si decidono le sorti della democrazia italiana”

Il 4 dicembre sarà una data fondamentale per la nostra Nazione. Il cittadino Italiano infatti verrà chiamato alle urne per decidere le sorti della democrazia oltre che quelle del governo Renzi, anche se quest’ultimo sembra aver cambiato idea sulle sue dimissioni in caso di sconfitta. La coerenza prima di tutto, dicevano.

Quella che il premier definisce una riforma costituzionale capace di proiettare l’Italia verso un futuro roseo, lo slogan principale non è altro che il binomio vecchio-nuovo, è invece un subdolo tentativo di dare al paese quella svolta autoritaria che la sinistra, nonostante si definisca democratica, sembra auspicare a suo favore ormai da tempo.
È vero, e può essere anche motivo di contestazione, che Forza Italia è sempre stata una forza riformatrice, ma in questo caso si schiera senza alcun dubbio sul fronte del NO per salvaguardare quel diritto e quel valore cardine di qualsiasi democrazia e del pensiero liberale: la Libertà.
Uno dei maggiori problemi che si stanno riscontrando in questo periodo è la disinformazione generale. In tanti non sanno per cosa si voti e quali siano gli effetti della vittoria dell’uno o dell’altro fronte.
Il nostro compito di giovani militanti che vivono la politica prima di tutto come una grande passione senza alcun tornaconto è quello di informarci e informare i concittadini in ogni città, in ogni paese e in ogni via italiana sugli effetti che la nostra repubblica subirebbe con la vittoria del SI o del NO. Entrando nel merito, noi su Parma a breve partiremo con le varie iniziative promosse dai nostri comitati per il NO. Con banchetti periodici a cadenza settimanale e incontri culturali infatti esporremo alla cittadinanza le ragioni del nostro voto.Tra queste il fatto che la Riforma Costituzionale promossa dal Governo Renzi non solo potrebbe mettere a repentaglio le sorti della nostra democrazia, ma anche aumenterebbe la confusione e la lentezza nel Paese.
Il NO di Forza Italia, il nostro NO, non deve limitarsi all’oggi ma, al contrario, deve portare con sé una prospettiva. Noi diciamo NO affinché dopo il 4 dicembre sia possibile approvare una riforma vera.
Jacopo Rosa
Coordinatore Forza Italia Giovani Parma città

Mercoledì 26 ottobre – incontro con Stefano Bruno Galli

Mercoledì 26 ottobre, alle 18, nella sala delle Carrozze delle Scuderie Pallavicino, in via Provesi, 35 a Busseto, il comitato per il no Parma per l’Italia incontra il prof. Stefano Bruno Galli, docente di Dottrine politiche all’Università di Milano, per parlare della riforma costituzionale, approfondirne i contenuti e illustrare le ragioni del no.
Dialoga con Stefano Bruno Galli, Nicolas Brigati, socio fondatore del comitato Parma per l’Italia.
Ingresso libero.

Soci fondatori di Parma per l’Italia sono Lupo Barral (presidente), Alice Brambilla (vicepresidente), Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci.

Forza Italia Parma dice no alla riforma Renzi/Boschi

Forza Italia ha illustrato le regioni del proprio no al referendum costituzionale del 4 dicembre in occasione di una conferenza stampa tenuta nei giorni scorsi a Parma. Oltre a diversi esponenti parmensi del partito, era presente anche Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale Formazione di Forza Italia. “Il nostro è un No propositivo perchè vogliamo una riforma seria e che renda davvero l’Italia più moderna ed efficiente. Bocciamo questa legge scritta male, poco chiara e complicherà ancora di più le cose per poi metterci subito al lavoro per una riforma migliore. Questa legge ha l’unico scopo di eliminare la democrazia dato che il Senato rimarrà ma sarà composto non più da eletti ma da nominati dai partiti. E, ancor peggio, il combinato di riforma e Italicum darà un potere enorme al premier, che sarò letteralmente uomo solo al comando”. Sono poi stati illustrati altri motivi per cui votare no: “Non è vero che si riducono i costi perchè il Senato rimane con tutte le sue spese di funzionamento ma solo in una forma diversa e si rende il procedimento legislativo estremamente più complicato. Non è possibile neppure che a cambiare le regole del gioco a colpi di maggioranza sia un Parlamento eletto attraverso una legge dichiarata incostituzionale. Le regole del gioco vanno cambiate insieme. Riflettiamo bene: basta il fatto che la Merkel e Obama dicano di votare sì per convincerci a votare no. Se loro si sono espressi in questo modo, vuol dire che questa legge va incontro a interessi che stanno fuori dall’Italia”. Infine una sottolineatura importante: “Ricordiamo a tutti di andare a votare e votare no il 4 dicembre. Questo referendum non ha il quorum, quindi è fondamentale andare a votare. L’astensionismo favorisce il sì”. Erano presenti alla conferenza stampa Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia a Fidenza, Paolo Buzzi, capogruppo di Forza Italia a Parma, Nicolas Brigati, coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani, con Jacopo Rosa (coordinatore FI Giovani Parma città) e Luca Ziveri (coordinatore FI Giovani Pedemontana), e Lupo Barral, presidente del comitato per il no Parma per l’Italia.

Referendum costituzionale, Sallusti: “Dietro la riforma interessi che non sono quelli dell’Italia”

L’incontro con il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti al Centro Termale Il Baistrocchi di Salsomaggiore ha dato il via alla campagna informativa del comitato per il no Parma per l’Italia, formato da Lupo Barral (presidente), Alice Brambilla (vicepresidente), Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci. Erano presenti i rappresentati dei comitati per il no ControCorrente per il no e No grazie Fidenza Salso. Il direttore Sallusti ha spiegato ai tantissimi partecipanti le ragioni per cui votare no al referendum. E’ un no “ottimista” perchè l’obiettivo è una riforma migliore. Andare a votare al referendum è importante. Questo è un referendum confermativo che sarà valido a prescindere dalla percentuale dei votanti. In altre parole, è un referendum senza quorum. “Votare no al referendum non vuol dire non volere cambiare nulla. Vuol dire non accontentarsi di una riforma raffazzonata, scritta male e che complicherà ancora di più le cose, ma volere una riforma seria che renda davvero l’Italia moderna. Dietro ci sono tanti interessi che non coincidono con i nostri perchè Renzi non fa niente se non conviene a lui e a lui soltanto farlo. Non dimentichiamo poi che la Merkel e Obama si sono espressi a favore della Riforma: questi è il più chiaro segnale che dietro ci sono interessi che non sono quelli degli italiani. La Costituzione, però, va cambiata perché l’Italia ora è ingovernabile ma non si può cambiare a colpi di maggioranza. Se la Costituzione rappresenta le regole del gioco, deve essere cambiata con una riforma condivisa da tutti. Non lo si può fare con un Parlamento dichiarato illegittimo ed un Governo che non rappresenta nessuno” ha detto Sallusti che ha dialogato con Brambilla e Barral. Il direttore de Il Giornale ha, quindi, smontato alcuni argomentazioni a favore del sì che stanno circolando in questi giorni. “Non è vero che se vince il no, il Paese va a rotoli perché peggio di così non può andare. Non è vero nemmeno che il Senato costerà meno e non avrà potere. Il Senato non viene abolito e avrà gli stessi costi di ora. I senatori, che non saranno più eletti dai cittadini ma nominati dai partiti oppure scelti con un meccanismo complicato, riceveranno rimborsi e niente vieta al Parlamento di fare una legge ordinaria per stipendiarli. Non è neppure vero che non avrà potere perché se non contasse nulla sarebbe stato abolito” ha spiegato.

Il direttore Sallusti e le ragioni del no

Perché votare no al referendum costituzionale di quest’autunno? Delle ragioni del no si parlerà giovedì a Salsomaggiore in occasione di un incontro organizzato dal comitato per il no «Parma per l’Italia». L’appuntamento è per le 18 al Centro termale Il Baistrocchi (viale Matteotti, 31): relatore dell’incontro sarà il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti. Dialogheranno con lui Lupo Barral e Alice Brambilla, rispettivamente presidente e vicepresidente del comitato, di cui sono soci fondatori anche Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci. Ingresso libero.

Ricostruzione, Gambarini (FI): “Serve tecnico esperto e super partes. Errani non lo è”

FIDENZA, 1 settembre “Vasco Errani, ex presidente della Regione Emilia Romagna, sarà il commissario per la ricostruzione dopo il terremoto in Centro Italia. A mio avviso si tratta di una scelta quanto meno discutibile: data la gravità della situazione credo che l’incarico sarebbe dovuto andare ad un tecnico esperto della materia e super partes. E non mi pare che Errani abbia queste caratteristiche. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che a distanza di quattro anni dal terremoto in Emilia Romagna la ricostruzione è ancora ben lontana dall’essere terminata e ci sono ancora tante persone sfollate. Spero, comunque, che Renzi faccia questa nomina pensando al bene di quei territori, non alle beghe del suo partito e che dare l’incarico a Errani non voglia dire dare un contentino alla opposizione interna al Pd. In ogni modo, spero che la ricostruzione possa essere rapida e fatta a regola d’arte con costruzioni antisismiche e controlli serrati e rigorosi sugli appalti e sui lavori che verranno eseguiti”. Così Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza (Pr), commenta la nomina di Vasco Errani a commissario per la ricostruzione post sisma.

Nasce il comitato per il no “Parma per l’Italia”

“Diciamo no a una riforma confusionaria, scritta male e che non farà altro che complicare ulteriormente i procedimenti legislativi”. E’ stato presentato ieri all’hotel Due Spade di Fidenza il comitato per il no alla riforma costituzionale “Parma per l’Italia”. Soci fondatori del comitato sono Lupo Barral (presidente), Alice Brambilla (vicepresidente), Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci. “Renzi, trasformando il referendum da un voto su una legge a un plebiscito su di lui dà la motivazione migliore per votare no. Probabilmente riuscirà nell’impresa impossibile di riportare la gente a votare visto che gli italiani sono stufi del suo pessimo governo” ha spiegato Barral. Entrando nel merito della riforma, la Brambilla ha sottolineato che “è scandaloso permettere che un Parlamento eletto grazie ad una legge dichiarata incostituzionale si permetta di cambiare la Costituzione, oltretutto con una maggioranza raffazzonata e sempre variabile”. “Questa riforma ci porta verso una deriva autoritaria dando al premier e al suo partito un potere enorme che non ha nessun contrappeso. Se davvero Renzi voleva snellire il procedimento legislativo e ridurre i costi, doveva abolire il Senato. Invece è stato creato un Senato non eletto dai cittadini e dai compiti poco chiari” hanno infine aggiunto Gambarini, Brigati e Peronaci. Prossimamente il comitato Parma per l’Italia organizzerà una serie di iniziative pubbliche per spiegare le ragioni del no.

Oggi a TgCom24… Dentro i fatti

Oggi a TgCom24 si è parlato di rischio radicalizzazione e terrorismo
– Il rischio radicalizzazione è, purtroppo, presente anche in Italia, soprattutto nelle carceri. Per evitarlo è necessario che i detenuti stranieri scontino la pena nei propri Paesi di origine. In questo modo si risolverebbero anche tanti altri problemi delle carceri italiane. Altre iniziative, come, ad esempio, la mediazione culturale, sono palliativi che servono a molto poco. Inoltre, dobbiamo purtroppo constatare che si stanno formando in varie zone d’Italia quartieri popolati solo da islamici, che sono una sorta di terra di nessuno. Questo, unito alla crisi economica, favorisce il diffondersi di idee radicali e di atti di intolleranza verso i cattolici.
– Il modello dell’integrazione e della multiculturalità ha fallito. Lo dimostra il fatto che l’Isis abbia colpito in Francia e in Belgio, società multiculturali e da decenni terre di immigrazione. Si sono formati quartieri ghetto dove si sono diffuse ideologie radicali, che hanno aiutato la formazione di gruppi terroristici.
– L’Unione Europea deve decidere cosa vuole vuole fare e prendere una posizione chiara contro il terrorismo. Non possiamo stare a guardare mentre questi criminali attaccano la nostra civiltà! Dobbiamo reagire!

Oggi a Detto da voi

Stamattina sono stata ospite di Caterina Collovati a Detto Da Voi, su Canale Italia. Tema della puntata il ‪#‎Natale‬ a scuola.

Il preside di Rozzano, rinviando la festa di Natale, ha fatto una scelta sbagliata. Se rinunciamo alle nostre tradizioni, diventiamo razzisti verso noi stessi. Non è una questione religiosa, ma una questione di storia e di valori. Il Natale, il presepe e il crocifisso fanno parte della nostra storia e non dobbiamo nasconderli, pensando diano fastidio ad altri. Non ho una visione estremista, ma ritengo sia giusto esporre il crocifisso nelle scuole perchè è un simbolo della nostra civiltà. Chi decide di venire a vivere in Italia deve accettare le nostre tradizioni e rispettare le nostre leggi.

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