Meno chiacchiere e più fatti per salvare la Di Vittorio

La Di Vittorio deve essere salvata! Ci conforta vedere che a seguito dei nostri interventi – spiegano Francesca Gambarini, candidata sindaco, e Manuela Spaggiari, candidato consigliere per Identità e Valori – si è accesa l’attenzione sulla situazione della oooperativa con l’appello del Presidente della stessa e con un intervento del signor Cantini; vorremmo approfondire alcuni punti ad esempio come si possa garantire il mantenimento degli alloggi alle persone oggi occupanti prevedendone la vendita; o quali sono le vere garanzie che offre il piano concordatario agli occupanti e a tutte le persone che hanno investito un solo euro all’interno della stessa cooperativa.
Per questo auspichiamo in una risposta celere alla nostra richiesta inviata in data 29 aprile 2014 di apertura del tavolo di crisi provinciale per poter meglio comprendere anche questi passaggi.
Diversamente da quello che altri vogliono far apparire il nostro impegno non è una speculazione sulla vicenda, ma una battaglia per ricercare la soluzione migliore nei tempi che sappiamo non possono essere dilazionati ulteriormente data la gravità della situazione.

Coinvolgere i cassaintegrati nel rilancio di Fidenza

Con Alessandro Dondi, candidato di Forza Italia e Andrea Cabassa, candidato della Lega Nord, abbiamo avuto modo di confrontarci sul tema della disoccupazione e sul possibile coinvolgimento sociale di chi si trova in cassa integrazione. La perdurante crisi economica ed il taglio dei trasferimenti agli enti locali non possono divenire un alibi dietro cui celarsi di fronte al sempre più evidente stato di incuria, e talora degrado, in cui versano porzioni di verde pubblico (aiuole, parchi, rotonde, piste ciclabili). Il dovere di un’amministrazione è quello di rendere la città vivibile per i suoi cittadini ed attraente per i visitatori. Uno dei primi provvedimenti che riteniamo di adottare è quello di convocare un tavolo con le delegazioni sindacali di zona per stilare un piano di coinvolgimento dei cittadini disoccupati ed in cassaintegrazione, affinchè siano in prima persona coinvolti nei processi di assistenza ai servizi comunali, di manutenzione delle aree verdi, di presidio e controllo dei parchi. L’Amministrazione proporra un incentivo ai cittadini coinvolti sotto forma di sgravi fiscali sulle imposte comunali e sui servizi per le famiglie (asilo nido, mensa scolastica ecc..). L’obiettivo è quello di arrivare ad una partecipazione di  più parte della cittadinanza in un processo di mantenimento del pubblico decoro, fornendo nel contempo un’occasione di coinvolgimento per quelle persone che al momento di trovano a vivere la difficile situazione della mancanza di lavoro.

Forse la Di Vittorio si può ancora salvare

Forse si può ancora salvare la cooperativa Di Vittorio, bisogna solo provarci e noi lo stiamo facendo. Questo è un impegno che sento di assumermi insieme a Manuela Spaggiari, candidata di “Identità e Valori”, che sostiene la mia candidatura.
In questo senso ci ha profondamente amareggiato apprendere che l’amministrazione Cantini, che oggi sostiene la candidatura di Gabriele Rigoni, in un momento di crisi profonda della cooperativa, ha fatto di tutto per escutere una fideiussione di circa un milione e 200mila euro col risultato di aggravarne la crisi e procurando un enorme pregiudizio per il recupero dei prestiti sociali e il salvataggio della proprietà indivisa.
Ci dispiace sempre di più constatare come coloro che hanno ricoperto ruoli di amministratori di questa comunità e che avrebbero dovuto puntare alla tutela dei propri amministrati, ne abbiano, invece, danneggiati circa 2.700, persone che hanno lavorato e investito i risparmi di una vita per abitare a Fidenza. Noi non vogliamo con questo indicare capri espiatori ma individuare soluzioni che favoriscano i soci della Di Vittorio; non abbiamo purtroppo riscontrato questo stesso proposito da parte del candidato Massari che non ha raccolto il nostro invito a chiedere insieme la rapida istituzione di un tavolo di crisi. La cooperativa di Vittorio è un’importante realtà socio-economica di questo territorio e il suo destino è fondamentale anche per tutta l’economia della comunità locale: è per questo che ieri abbiamo chiesto formalmente l’attivazione del tavolo provinciale oltre che l’interessamento del Ministro Lupi affinché inserisca nel piano casa norme che tutelino la proprietà indivisa anche nei casi di crisi aziendale.

Crack Di Vittorio: subito un tavolo provinciale

Penso che la richiesta avanzata dal comitato di difesa dei soci della cooperativa Di Vittorio di istituire un tavolo di crisi provinciale sia più che condivisibile. È per questo motivo che, insieme a Manuela Spaggiari candidata con nella lista civica “Identità e Valori”, pur non avendo la necessaria documentazione per approfondire i contenuti del piano concordatario della cooperativa, ci pare utile segnalare che è mancata una formale delibera dell’Assemblea dei soci in merito al piano approvato dal tribunale, così come appare repentina la decisione di procedere all’istanza concordataria rispetto a quanto evidenziato dal professor Tasca, che forse poteva garantire sia la proprietà indivisa che il recupero del prestito sociale quale migliore garanzia per i soci stessi.
Ci pare, inoltre, singolare pensare che nel momento di grave crisi della cooperativa Di Vittorio possa essere previsto un compenso per i membri del consiglio di amministrazione. La convocazione del tavolo di crisi provinciale con i soggetti istituzionali, i rappresentanti dei soci e coloro che attualmente detengono poteri all’interno degli organi cooperativi, naturalmente, dovrebbe vedere la partecipazione attiva della Lega delle Cooperative ai vari livelli decisionali. Crediamo che questo possa essere utile per trovare le migliori garanzie per la tutela della cooperativa e dei suoi soci visto che l’obiettivo di tutti è il salvataggio di questa realtà del nostro territorio, la restituzione ai soci dei loro impegni e la tutela della proprietà indivisa. Chiediamo che a questa iniziativa si uniscano i rappresentati delle varie liste, che oggi concorrono alle elezioni amministrative di Fidenza, ed in primis il candidato del centrosinistra Andrea Massari, che ha il dovere di dare un significativo contributo, dal momento che è stato membro del consiglio di amministrazione della Di Vittorio fino al 2006.

Earth Day: ma Fidenza si ripropongono i cementificatori

“L’Italia ha perso negli ultimi venti anni il 15% delle campagne per effetto della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto di 2,15 milioni di ettari la terra coltivata. Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) con il risultato che in Italia – sottolinea la Coldiretti – oltre 5 milioni di cittadini si trovano in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni che riguardano ben il 9,8% dell’intero territorio nazionale”. È questo il grido dall’ allarme lanciato dalla Coldiretti nazionale in occasione dell’Earth day che si celebra oggi.
Ma mentre tutto il mondo si interroga sulla cementificazione eccessiva del territorio, a Fidenza ritornano coloro che hanno pianificato l’urbanizzazione massiva di cui oggi viviamo il disagio… Viva la coerenza…

Finiamola di favorire i centri commerciali

Iniziano con la Pasqua una serie di festività primaverili che per le scelte sbagliate delle passate amministrazioni nel settore del commercio comporteranno disagi per alcune famiglie, sacrifici non necessari per decine di lavoratori, scarsissima considerazione per le tradizioni religiose senza un vero ritorno per il tessuto socio economico della città, anzi con l’indebolimento ulteriore degli operatori commerciali del borgo.
La nostra intenzione è quella infatti di cambiare la politica delle chiusure festive che favorisce chi, come i grandi agglomerati commerciali a nord di Fidenza, hanno già grandi vantaggi rispetto agli altri piccoli e medi operatori, cominciando dall’eliminare la deroga alla legge regionale per cui questi grandi operatori possono tenere aperto nella Santa Pasqua e il Primo Maggio.
Da più di un decennio a Fidenza assistiamo, da parte delle amministrazioni di sinistra e quella di Cantini, che ne ha proseguito pedissequamente il cammino e gli errori, al favoritismo verso i potenti agglomerati commerciali che così come si relazionano con il nostro territorio non sono appieno una vera risorsa.
L’attuale scenario deve quindi assolutamente cambiare fermando la desertificazione commerciale del centro cittadino con operatori che oltre a soffrire la crisi con le conseguenti ingiuste vessazioni fiscali devono anche subire la concorrenza sleale dei grandi e potenti. Altri aspetti negativi da non sottovalutare delle aperture commerciali in certe feste sono che esse non rispettano appieno i diritti dei lavoratori, contrastano con il sostegno alle politiche familiari e non consentono il rispetto delle tradizioni religiose più diffuse tra gli italiani. Noi vogliamo ascoltare gli appelli di sindacati e diocesi su questi punti che fino ad ora non hanno avuto nessuna considerazione da parte delle amministrazioni comunali che si sono susseguite.

Caro Mario non ti rimpiangeremo

Le dimissioni di Cantini sono l’esito disonorevole ma scontato di una pessimo percorso amministrativo. L’ormai ex sindaco è dal luglio 2012 che cerca di tenere in piedi una maggioranza sfaldatasi per colpa sua perché non ha mantenuto il patto amministrativo che aveva stretto con i suoi concittadini. Doveva cambiare il modo di amministrare Fidenza rispetto alle amministrazioni di centrosinistra ed invece ne ha proseguito pedissequamente le iniziative dalle politiche di bilancio a quelle urbanistiche ripetendone i medesimi errori. Noi siamo orgogliosi di averlo lasciato al suo destino in tempi non sospetti, appunto nell’estate del 2012, dopo averle comunque tentate tutte per fargli cambiare rotta. Sicuramente Cantini passerà alla storia di Fidenza per essere stato un sindaco a mezzo servizio ed aver operato artifici di ogni genere per rimanere incollato alla sua poltrona, non ultimo la nomina del suo fidatissimo consigliere Cavalli a delegato per il centro cittadino in modo da tirare a campare anche nel mese di campagna elettorale. Il nostro impegno è quello di lavorare perché i fidentini non abbiano a subire ancora danni dalle scelte amministrative del centrosinistra proseguite da Cantini.

La memoria corta del cementificatore Massari

Sembra che ora il candidato sindaco del centrosinistra voglia emulare, nella redazione del suo programma, le piroette politiche di quei suoi recenti tifosi che dopo avere per anni criticato l’amministrazione dell’apparato della sinistra a Fidenza ed essersi pubblicamente esposti in tale direzione, ora sono diventati suoi grandi sostenitori. Anche Andrea Massari, infatti, si vuole posizionare esattamente all’opposto di come ha amministrato in passato proponendo il consumo di suolo a saldo zero. Un dietrofront totale se si ricorda che è stato assessore e quindi ha sostenuto in giunta comunale la cementificazione massiccia del suolo di Fidenza: le Torri della stazione, i quartieri isolati e senza servizi, come l’Europa, Villa Ferro e i Gigliati, con tutte le conseguenze che hanno creato sulla vita dei fidentini ed il bilancio del comune. Contrariamente a Massari, noi ai fidentini possiamo, con orgoglio, mostrare la nostra coerenza, quella di chi già 5 anni fa proponeva di dire basta all’insensato consumo di suolo – che ha creato l’eccesso di offerta abitativa e le ben note conseguenze negative – ed ha preso posizioni nette contro l’amministrazione uscente fino ad abbandonarla proprio perché, non rispettando gli impegni presi con gli elettori, ha continuato a far costruire all’impazzata come i precedenti amministratori.

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