PrimaVera fidentina, il movimento civico guidato da Giovanna Galli, mi ha rivolto alcune domande sull’Unione Terre Verdiane. Ecco le mie risposte!
UTV: Intervista a Francesca Gambarini che ci spiega perché dev’essere chiusa al più presto
Innanzitutto grazie per aver accettato questa intervista.
Tu sei l’unica politica che da tempo, oserei dire da sempre, sei contraria alla sopravvivenza dell’Unione Terre Verdiane che dall’01/01/2017, se le cose non cambieranno, chiuderà.
Il nostro gruppo, Primavera Fidentina, è su posizioni diverse dalla tua. Per noi la sua chiusura non è prioritaria ma riteniamo assolutamente inderogabile correggere gli errori che sono stati fatti in precedenza. Ed è proprio di questi che vorrei parlare con te.
Noi desideriamo dare un’informazione a 360 grad,i che aiuti i cittadini a capire cos’è successo.
Prima di te abbiamo intervistato il Sindaco del Comune di Salsomaggiore Terme nonché Presidente della Provincia di Parma, Filippo Fritelli. Anche lui è stato deciso nelle risposte e ha espresso giudizi piuttosto pesanti parlando di “servizi che non funzionano” o di “gestione sfuggita di mano”.
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Innanzitutto, vorrei dire al sindaco/presidente Fritelli che se ci sono “servizi che non funzionano” e se la “gestione è sfuggita di mano” deve chiedere conto a tutti gli amministratori della sua parte politica che hanno voluto, creato e gestito male questo ente. Come noto, io da tempo sostengo che l’Unione è nata male e, così come è stata costruita, non avrebbe potuto funzionare. Dopo anni di soldi buttati se ne accorge anche il Pd. Mi chiedo però perché non se ne siano accorti prima… Quindi, l’analisi che fa ora Fritelli doveva essere fatta anni fa.
Come mai secondo te si è arrivati a questo punto? Cos’è che non ha funzionato?
La situazione dell’Unione Terre Verdiane è la dimostrazione dell’incapacità gestionale della sinistra parmense. Questo ente è stato creato per scopi elettorali ed ha “tirato a campare” fino a quando entravano milioni di euro grazie alle multe pagate dai cittadini. Poi le entrate da sanzioni sono calate, come anche i finanziamenti pubblici, e tutti i problemi sono venuti a galla. Non sono contraria a prescindere alle unioni, ma questa Unione ha messo insieme territori troppo disomogenei fra loro. La gestione discutibile ha fatto il resto ed ora non si sa più come andare avanti.
Il Pd all’inizio ha esaltato questa esperienza citandola spesso come esempio di buona amministrazione mentre adesso ha cambiato idea. Oggi si dichiara favorevole alla chiusura dell’UTV ma nel frattempo si sta adoperando per l’Unione di Fidenza Salsomaggiore. E’ un’azione che si fatica a capire. Qual è la tua posizione in proposito?
Come mai un tale cambiamento? Personalmente, sono contraria all’unione tra Fidenza e Salsomaggiore: prima entrambi i Comuni dovrebbero risolvere i loro problemi. Inoltre, non ha senso pensare ad una nuova unione, mentre ancora non si sa come portare a termine il percorso del recesso da Utv. Il tempo passa e ancora nulla si sa… Credo che il Pd abbia cambiato idea perché non sapeva più come mandare avanti l’ente e, non sapendo più come fare, ha pensato di chiuderlo. Speriamo di non passare dalla padella alla brace!
La nostra regione caldeggia le aree vaste di acquisto e l’UTV, per quanto concerne i servizi di sua competenza è stata creata con questo scopo. Avere a disposizione questo strumento e chiuderlo a noi sembra una contraddizione.
La Regione caldeggia così tanto le aree vaste che per l’UTV non ha mai messo un euro! I finanziamenti che l’Unione riceveva arrivavano infatti da Roma e la Regione non faceva altro che assegnarli. E’ necessario pensare a nuove forme di collaborazione fra i Comuni, che consentano davvero di risparmiare e di avere servizi migliori. L’Unione Terre Verdiane è un mostro di burocrazia che è costato tantissimi soldi dei cittadini. La trasparenza lascia a desiderare, ma le cifre parlano chiaro: il Comune di Fidenza versa 3 milioni all’anno. Spendiamo così tanti soldi in cambio di cosa? Ne vale la pena? Non penso!
Secondo te la decisione di chiudere è definitiva o potrebbe subire dei cambiamenti?
Spero sia la decisione definitiva, ma di preciso non si sa nulla. Da mesi chiedo di sapere quale percorso si voglia seguire per arrivare alla chiusura dell’ente ma non ho mai avuto risposte.
Noi abbiamo due tipi di preoccupazione: la diminuzione dei servizi dei piccoli comuni oltre naturalmente al futuro dei lavoratori dipendenti dell’UTV perché temiamo che alcuni perdano il posto. Fritelli su questo tema ci ha rassicurato, questo lo pensi anche tu?
A mio avviso, per i comuni più piccoli la fine dell’Unione Terre Verdiane potrebbe essere solo una grossa opportunità per dare ai propri cittadini servizi migliori. Per quanto riguarda i posti di lavoro, da tempo la situazione dei dipendenti Utv è difficile. E’ un tema su cui dovrebbe esserci la massima trasparenza ma, invece, tutto tace.
Noi continuiamo a chiedere informazioni sul bilancio ma finora non abbiamo avuto risposte. Abbiamo chiesto al Responsabile della Trasparenza dell’UTV se tutti i comuni dell’Unione hanno versato le quote pattuite. Tu sei Consigliere da diversi anni – siete stati informati dell’adempimento degli impegni dei comuni soci? Noi riteniamo che sia un diritto dei cittadini conoscere queste cose, come mai secondo te c’è tanta chiusura? Quali segreti si nascondono dietro a una domande così elementari?
Anch’io come consigliere faccio fatica a avere tutte le informazioni necessarie. Il Consiglio non viene convocato da tempo. Se il Pd ha deciso di chiudere un ente che ha voluto e creato, vuol dire che la situazione è davvero molto difficile. Forse i campioni della trasparenza per principio stanno opacizzando un po’ la realtà e forse non vogliono farlo sapere ai cittadini …
Hai qualcosa da aggiungere e che vorresti far conoscere ai nostri concittadini?
Tra le cose comiche di Unione Terre Verdiane il ruolo di protagonista spetta di diritto al sindaco di Fidenza dato il comportamento e le azioni intraprese fino ad oggi. Massari, che ha fatto di tutto per diventare Presidente (ormai è noto come fu eletto), ha lanciato il sasso, dicendo di voler chiudere l’ente, ma ha poi ritirato subito la mano, forse non sapendo come gestire il disastro che in questi anni hanno combinato, ipotizzando soluzioni grossolane. I fidentini pagheranno purtroppo di tasca loro questa situazione.