Terre Verdiane, Gambarini (FI): “Approfondire i tanti episodi segnalati e legati alla vicecomandante”

Apprendo dalla stampa del rinvio a giudizio dell’ex vicecomandante della Polizia municipale delle Terre Verdiane, Isabella Pontremoli, con l’accusa di truffa. Secondo quanto contestato dalla Procura, non avrebbe timbrato correttamente il cartellino, risultando in servizio anche quando sarebbe stata assente. Si tratta di fatti (se confermati) molto gravi, soprattutto alla luce dell’importantissimo ruolo che la persona indagata ricopriva, quello di vicecomandante della Polizia municipale delle Terre Verdiane. Fermo restando che si è innocenti fino al terzo grado di giudizio, vorrei ricordare come in questi anni io abbia più volte portato all’attenzione del Presidente dell’Unione Terre Verdiane e del Comandante del corpo di Polizia municipale attraverso interrogazioni e lettere protocollate diverse situazioni meritevoli di approfondimento legate alla vicecomandante, che ora veniamo a sapere rinviata a giudizio per altre vicende. Rispondendo alla mie interrogazioni, il presidente delle Terre Verdiane Massari ha sempre difeso a spada tratta la vicecomandante. Il tutto quando, stando a quanto riportato dalla stampa locale, era probabilmente già in corso l’indagine che ha portato al rinvio a giudizio della vicecomandante. Alla luce di quanto leggiamo oggi forse le mie segnalazioni (nate dall’ascolto e dal dialogo con i cittadini, di cui mi sono fatta portavoce) non erano così campate per aria. Mi auguro che tutte le situazioni da me segnalate vengano oggi approfondite. Detto questo, sarà il processo a chiarire le cose e a quantificare l’eventuale danno da risarcire all’Unione Terre Verdiane.

Francesca Gambarini
Capogruppo Forza Italia

 

Ospedale di Vaio, Gambarini (FI): “Si nomini al più presto il primario della neurologia”

E’ necessario che entri al più presto in servizio il medico prescelto per il ruolo di dirigente responsabile dell’Unità operativa complessa di Neurologia dell’Ospedale di Vaio.Il relativo concorso è stato espletato in febbraio ma ad oggi il ruolo di responsabile del reparto è ricoperto da un facente funzione. Abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere al sindaco di attivarsi per avere notizie dalla Direzione dell’Azienda Usl di Parma per avere notizie sui tempi di entrata in servizio del professionista prescelto per ricoprire questo ruolo. Il reparto di Neurologia è sempre stato un fiore all’occhiello del nostro ospedale con ottimi professionisti e davvero numerose sono le persone affette da patologie neurologiche che hanno scelto e scelgono tuttora di curarsi nel nostro ospedale. Per questo riteniamo che sia necessario che entri al più presto in servizio il responsabile del reparto. Ci auguriamo che il ritardo dei tempi di nomina non nasconda piani di ridimensionamento del nostro ospedale da parte dell’Ausl di Parma.

Francesca Gambarini
Capogruppo Forza Italia

 

Gambarini e Comerci (Forza Italia): “Un anno fa le dimissioni dell’ex vicesindaco Gruzza. Attendiamo ancora spiegazioni”

“Pressioni politiche, minacce e atti intimidatori contro me e la mia famiglia”. Queste parole – pesanti come un macigno – hanno accompagnato un anno fa le dimissioni di Alessia Gruzza dall’incarico di vicesindaco e assessore a Cultura, Scuola e Turismo del Comune di Fidenza. A distanza di 12 mesi, i consiglieri comunali di Forza Italia Francesca Gambarini e Giuseppe Comerci tornano sul “caso Gruzza” per evidenziare come ancora oggi non si abbia alcuna notizia sui gravi fatti denunciati dall’ex vicesindaco. “Un anno fa Alessia Gruzza si è improvvisamente dimessa dal suo incarico, affermando di aver ricevuto ‘pressioni politiche, minacce e atti intimidatori’. Affermazioni gravissime sulle quali ancora oggi la città attende di avere spiegazioni – spiegano i due consiglieri di opposizione – . In questi mesi più volte abbiamo chiesto all’amministrazione comunale quali siano state le pressioni politiche ricevute dalla Gruzza. Il sindaco ha sempre fatto finta di niente e fatto di tutto per evitare di parlarne: a noi sembra strano che un vicesindaco riceva pressioni politiche e il sindaco sia all’oscuro di tutto. Chissà, forse per Massari è meglio di parlarne e cercare di fare in modo che la città si dimentichi di questo grave fatto. Abbiamo cercato anche di approfondire in un Consiglio comunale ma ci è stato impedito di affrontare l’argomento. Quindi, di nuovo, chiediamo: cosa è successo di così grave da portare un vicesindaco a dimettersi parlando di pressioni politiche, minacce e intimidazioni?”. Alessia Gruzza è stata sostituita in Giunta da Maria Pia Bariggi. “Oggi, come un anno fa, l’amministrazione è ancora impantanata. E’ cambiata un’attrice ma il risultato è sempre quello”.

Emiliambiente, Gambarini (FI): “Il Comune ha vigilato in maniera adeguata?”

Durante il Consiglio dedicato a EmiliAmbiente, il sindaco, come sempre, ha cercato di divagare e per un’ora circa ha raccontato “quanto è bravo e quante azioni ha messo in campo.. ” Onestamente, mi sarei aspettata un atteggiamento diverso. Mi chiedo poi, dato che un anno fa, seppur con riservatezza ma in modo formale era stato informato, perché non abbia ritenuto di dover informare allo stesso modo, con riservatezza e formalmente, il Consiglio. Mi sembra anche interessante capire su che basi giuridiche EmiliAmbiente abbia deciso di annullare il bando in autotutela e pubblicarne uno nuovo e non di scorrere la graduatoria che si era formata. Attendo perciò copia dei relativi pareri legali. E poi: perché il secondo bando non è stato fatto attraverso una centrale di committenza esterna? Il sindaco in quanto socio di EmiliAmbiente doveva prestare maggiore attenzione all’operato della società e vigilare. Questo sarebbe previsto e dovuto. Sono da sempre garantista ed è una sorpresa vedere lo sia diventato anche il sindaco. Questo non vuol dire però che chi governa la città debba da un lato fare lo scaricabarile e dall’altro “alzare le mani e attendere”. Questa si chiama irresponsabilità.
Francesca Gambarini
Capogruppo Forza Italia

Fidenza, Gambarini (FI): “Il benessere non si misura dal numero di cantieri aperti”

Il sindaco Massari interpreta a modo suo i documenti del rendiconto di bilancio 2016 e si cimenta di nuovo nel suo sport preferito: prendere in giro la città e i cittadini. Sono stati realizzati meno della metà degli investimenti previsti, il debito è aumentato rispetto allo scorso anno, tasse e tariffe sono elevatissime e in continuo aumento, i parcheggi a pagamento sono aumentati e presto ci ritroveremo anche una sorta di moschea (parola che non va più di moda utilizzare). Questo non è il ritratto di una città che guarda al futuro. Il debito è aumentato a 40 milioni: con l’amministrazione Massari ha ripreso a crescere, dato che rispetto al 2015 è aumentato di ben 2 milioni. Che dire? E’ iniziata la restaurazione! Come nel passato, la sinistra aumenta il debito e aumenta la cementificazione. Come? Per esempio, mentre si finge di difendere chi perde il posto perché alcuni supermercati chiudono, con la costruzione della nuova enorme Ipercoop. Se tutti i risultati, trionfalmente sbandierati da Massari fossero veri, nel 2017 avremmo dovuto assistere ad un calo delle tasse. Invece no: è aumentata anche la Tari nonostante l’eccellente risultato dei fidentini nella raccolta differenziata. Dopo ormai 3 anni di amministrazione Massari, avremmo voluto vedere un’idea di futuro per la città. Invece no, si va avanti giorno per giorno, senza alcun progetto di lungo respiro che possa davvero ridare slancio a Fidenza (e al centro urbano soprattutto) e aiutare chi è in difficoltà. Il sindaco parla solo di cantieri. Come se il benessere di una città si misurasse dal numero di cantieri.
Francesca Gambarini
Capogruppo Forza Italia

Con la nuova ipercoop penalizzato di nuovo il centro di Fidenza

La scorsa estate è stato approvato dal sindaco e dalla sua maggioranza il trasferimento del supermercato Coop dall’attuale sede ad una molto più grande nel quartiere Gigliati. Già questo, secondo noi, avrebbe messo in ulteriore difficoltà il commercio fidentino in perenne crisi, con un centro storico che più che un salotto della città sembra un corridoio buio e desolato pieno di attività che hanno chiuso i battenti e circondato da parcheggi a pagamento pieni di parcheggiatori abusivi che chiedono l’obolo. Le ultime notizie che ci sono giunte ci fanno preoccupare ancora di più. Se, infatti, nei mesi scorsi si parlava di una riqualificazione dell’attuale centro commerciale di via Giavazzoli, oggi pare ci si stia orientando verso le decisione di spostare solo la Coop, lasciando di fatto i negozianti che non potranno più trasferirsi nella nuova sede con il cerino in mano. Venendo a mancare l’alimentare che produce più di 5000 visite al giorno di media, rischiano di ritrovarsi in grandissima difficoltà.
Alcuni di questi commercianti ci hanno raccontato le loro preoccupazioni: nella nuova sede, anche se con più spese, si sarebbero comunque trovati di fronte ad un numero di potenziali clienti più alto. Essendoci già attività uguali all’interno della nuova ipercoop non possono trasferire ai Gigliati il proprio business. Nell’attuale, non solo si vedranno diminuire drasticamente il transito delle persone, ma dato che urgono lavori strutturali (si parla di circa 2.000.000 €) dovranno anche sborsare molti soldi per mantenere in vita la struttura. Insomma oltre al danno, la beffa.
Forza Italia Fidenza
Rete Civica Fidenza
Fratelli d’Italia Fidenza

Gambarini (FI): “Sulle coop il Pd gioca allo scaricabarile”

In questi giorni stiamo assistendo al maldestro tentativo del Pd reggiano di partecipare come vittima al funerale delle cooperative reggiane liquidate (tra cui l’Unieco, molto attiva anche a Fidenza). E’ la stessa sceneggiata recitata del Pd fidentino in occasione del tragico fallimento della coop Di Vittorio. Pd che, cercando di cancellare il passato con un colpo di spugna, aveva cercato di far finta di niente, minimizzando l’accaduto come se le decine di milioni di debiti neppure fossero esistiti. Quando si parla di cooperative fallite o che stanno fallendo la sinistra, a qualunque latitudine, dovrebbe avere la decenza e la dignità di evitare di giocare allo scaricabarile. La cooperativa Di Vittorio a Fidenza è stata la principale protagonista della stagione di espansione edilizia incontrollata portata avanti delle amministrazioni di centrosinistra. E non si può negare la vicinanza della coop Di Vittorio alla sinistra locale e all’amministrazione comunale. Ce lo dice la composizione dei Cda della coop negli anni. Ritroviamo diversi esponenti politiche che hanno ricoperto o ricoprono tuttora incarichi politici in Comune (per esempio l’attuale sindaco) o, addirittura, funzionari comunali. Mi chiedo poi con quale criterio siano stati scelti gli amministratori della Di Vittorio. Di certo, visto il risultato, non quello della competenza. Si sono sfruttati per anni gli ideali cooperativistici e mutualistici in cui tanti credevano e hanno investito per fare altro e, senza alcun controllo da parte di Legacoop, si sono lasciate centinaia soci prestatori in condizioni pesantissime finanziariamente.

Gambarini (Fi): “Unieco in liquidazione. E l’ampliamento dell’ospedale di Vaio?”

COMUNICATO STAMPA L’Unieco, (ex) colosso del mondo cooperativo emiliano, si è aggiudicata in questi anni diversi appalti a Fidenza. L’ultimo e più importante è il cantiere per la costruzione della nuova ala dell’ospedale di Vaio. Un intervento molto importante per la città e molto atteso dai fidentini. Peccato che l’ampliamento del nostro ospedale sia messo a serio rischio dalla crisi di Unieco, ormai sull’orlo del fallimento. Come sappiamo, i lavori sono fermi proprio a causa della situazione di Unieco. La situazione del cantiere appare purtroppo nebulosa e non ci sono certezze sulla data di ripresa dei lavori. A questo punto, è inevitabile che il completamento della nuova ala dell’ospedale sarà rimandato a chissà quando. Attendiamo chiarimenti, possibilmente non in burocratese. Dopo la cooperativa Di Vittorio, un’altra cooperativa, la reggiana Unieco, si appresta a creare altri danni alla nostra città. Quanto sta succedendo è l’ennesimo esempio di come il sistema delle coop emiliane stia implodendo. Mi auguro che almeno siano individuate le cause e le responsabilità dei disastri prodotti in tutta l’Emilia Romagna dal sistema di potere rosso.

Coop Connection a Fidenza

Il mio intervento in occasione della presentazione del libro Coop Connection di Antonio Amorosi

 

La cooperazione nel bene e nel male fa parte della storia dell’Emilia Romagna, la terra in cui viviamo e che tutti noi amiamo. E proprio perché la amiamo vogliamo che cambi. Vogliamo cambiare un sistema che ha visto le cooperative – nate per nobili scopi – trasformarsi in grandi aziende multiservizi, attive in svariati campi e, purtroppo, legate a doppio filo alla politica di un certo colore. La vicinanza a chi da sempre governa la nostra Regione a tutti i livelli, unita alla mancanza di una legislazione chiara in materia, ha fatto sì che le cooperative instaurassero una sorta di monopolio. Si sono aggiudicate appalti in ogni settore, in particolare nell’edilizia, sbaragliando completamente la concorrenza.

Tutto questo è andato avanti per anni, senza che nessuno – tranne qualche isolata voce prontamente messa a tacere – avesse niente da ridere, anche perchè la situazione di generale benessere copriva tutte le magagne. Da qualche anno a questa parte, però, è arrivata la crisi. E con la crisi si è smesso di costruire. Come prima conseguenza diversi colossi della cooperazione hanno dovuto ridimensionarsi. A pagare anni di speculazione e consumo del suolo sono stati i lavoratori, rimasti senza un’occupazione da un momento all’altro. Già, le coop non danno nessuna tutela a chi lavora con loro. Ultimamente sono caduti in disgrazia due colossi delle cooperazione, Coopsette e Unieco. Quest’ultima la conosciamo molto bene anche a Fidenza, dato che si è aggiudicata numerosi appalti. Da ultimo quello per l’ampliamento dell’ospedale di Vaio. Peccato che i lavori siano bloccati a causa dei problemi delle cooperativa. Se la nuova ala verrà terminata in ritardo sappiamo chi dobbiamo ringraziare.

E in questi ultimi anni, vuoi per la crisi, vuoi per la mala gestione, le coop di danni ne hanno fatti fin troppo. Da Trento a Palermo: dal vaso di Pandora che si è aperto con Mafia Capitale, dalla vergognosa speculazione fatta sull’immigrazione, alle indagini che hanno coinvolto le cooperative del modenese, vedi il caso di Cpl Concordia. Finalmente qualcuno indaga su questo sistema di potere e cerca di spiegarlo alla persone. Siamo davvero soddisfatti di poter avere qui Antonio Amorosi. Mi auguro che questa serata aiuti Fidenza e i fidentini ad aprire gli occhi.

Ne avremmo davvero bisogno per evitare nuovi disastri. Mi riferisco al crac della coop Di Vittorio, di cui tutti sembrano essersi dimenticati. La storia della Di Vittorio la conosciamo bene. Si tratta di una cooperativa di edilizia sociale, nata 46 anni fa e diventata la più grande della Regione. Era nata con un fine nobile: quello di dare una casa a basso costo ai propri soci. L’idea era piaciuta ai fidentini e anche agli abitanti dei paesi vicini, tanto che vengono costruiti centinaia di appartamenti e centinaia di persone decidono di diventarne soci. La Di Vittorio, grazie anche alla vicinanza politica con le amministrazioni comunali di Fidenza che si sono susseguite negli anni, continua a espandersi. L’attività non si limita all’edilizia, vengono portate avanti operazione speculative, che niente hanno a che fare con la cooperazione. Quali? Un agenzia viaggi, un poliambulatorio o un panificio. Il risultato è un disastro. Si crea un buco di bilancio di decine di milioni di euro e, alla fine del 2014, il Tribunale di Parma ne certifica il fallimento con frode. Milioni di euro (tra cui i risparmi di una vita di centinaia di famiglie) finiti chissà dove. Su questa vicenda è in corso un’inchiesta giudiziaria che mi auguro possa fare chiarezza. Nel frattempo, chi ha gestito questa cooperativa continua a gestire la cosa pubblica, facendo finta che niente sia successo.

EmiliAmbiente, Gambarini  (Fi): “Si è vigilato abbastanza?”

Il Pd, come sempre, prova a buttarla in caciara. Non smette di cercare di gettare fumo negli occhi ai cittadini nemmeno davanti a fatti gravi come l’arresto del direttore generale di una società di cui il Comune di Fidenza è il principale socio. Il sindaco di Fidenza con la sua maggioranza dovrebbe fermarsi a riflettere e cercare di approfondire e capire i fatti. Immagino che il Cda, dopo le denunce fatte e l’annullamento in autotutela della gara “incriminata”, abbia informato l’assemblea dei soci, di cui fa parte anche il sindaco di Fidenza. Personalmente, avrei gradito che il Consiglio comunale fosse stato informato di questi fatti e messo a conoscenza delle azioni intraprese per approfondire l’accaduto. Il sindaco era a conoscenza o no dei problemi legati a questo bando di gara? Invece, silenzio su tutto. E, ora, come al solito, il sindaco e il suo partito minimizzano l’accaduto, dimenticando che il direttore di Emiliambiente ricopre quel ruolo da prima del 2009. Chi chiede chiarimenti viene bollato come “giudice da bar Sport”. Stavolta, non sapendo che pesci pigliare, il Pd addirittura mi mette in bocca parole mai dette. Evitate di inventare storie da bar! Le responsabilità penali verranno individuate dalla magistratura. Chi si interessa della cosa pubblica però non dovrebbe far finta di niente e minimizzare (comportamento tenuto solo quando si parla della loro parte politica): è irresponsabile nei confronti dei cittadini e della città. Invece, come sempre, si cerca di sviare l’attenzione: è stato così per il crac Di Vittorio, ed è così ora, per tante cose.

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