Francesca Gambarini
Francesca Gambarini
Le ruspe e il cemento della sinistra fidentina sono arrivate a Cabriolo. Sono iniziati i lavori per la nuova rotonda e, sorpresa, l’intervento non si limiterà all’incrocio sulla strada per Tabiano ma si allargherà per arrivare fino a metà del viale alberato di Cabriolo. I segni già si vedono: il cartello “inizio cantiere” e le prime opere che segneranno irrimediabilmente quel paesaggio. Questo accade in barba alla parole del sindaco Massari che, in occasione della discussione sul Piano strutturale comunale, aveva parlato di salvaguardia della piana di Cabriolo, rispondendo in malo modo ai consiglieri di opposizione che avevano osato far presente il problema. Per il sindaco, probabilmente, salvaguardare vuol probabilmente dire realizzare nuovo asfalto e progettare un intervento di dimensioni esagerate che va a intaccare troppi metri quadri di terreno. Con questo intervento si va a toccare un pezzo di Fidenza, amato da tutti. Sono tantissimi, infatti, i fidentini che ogni giorno vanno a camminare o correre sul viale di Cabriolo. Oggi ancora lo si può fare fra il verde, fra poco lo si farà fra cemento e asfalto. Sarebbe bastato un progetto dall’impatto ambientale minore, ma, invece, dobbiamo di nuovo fare i conti con la manie di grandezza della sinistra fidentina.
In tempi non sospetti, più e più volte era stato fatto presente al sindaco che in via Cavour e in tante altre zone di Fidenza c’era (e c’è) un problema di sicurezza. Lui rispose, come suo solito, con sberleffi. Addirittura disse che non risultavano nè segnalazioni, nè denunce su via Cavour. Oggi che la situazione è degenerata dobbiamo dire grazie ai carabinieri che hanno evitato fatti più gravi. Notizia di ieri è la condanna di uno dei giovani arrestati per i vandalismi in via Cavour. Una notizia che non deve essere motivo per il sindaco di appuntarsi una medaglia sul petto, ma deve essere motivo per fare di più per la sicurezza di Fidenza. Per esempio, ci piacerebbe sapere se e come sta proseguendo l’iter per la nuova caserma dei carabinieri. Sembrava già cosa fatta ma, invece, è caduto il silenzio. Rispondendo a una nostra interrogazione, il sindaco ci aveva garantito che con il mese di settembre si sarebbe avuti maggiori dettagli sulla realizzazione della caserma. Siamo a novembre e nulla si sa sull’iter che verrà seguito. Il silenzio ci preoccupa: sappiamo bene che per realizzare una caserma va seguito un procedimento complesso (anche se il sindaco forse non lo sapeva dato che dava la caserma già per inaugurata alcuni mesi fa) e vorremmo che l’amministrazione comunale informasse la città sul questo tema. Stiamo parlando di un argomento serio e sarebbe quanto meno irresponsabile averlo usato per guadagnare in immagine. Infine, dato che è sempre utile farlo, ricordiamo al sindaco di dire al prefetto, in occasione di uno dei loro tanti incontri, che Fidenza ha bisogno di più forze dell’ordine.
A Fidenza esiste da anni una sezione di Tiro a segno nazionale ma l’Unione Terre Verdiane ieri e il Comune di Fidenza oggi preferiscono far riferimento al Tiro a segno di Parma per l’addestramento, l’aggiornamento e la formazione degli agenti della Polizia municipale. Il Tiro a segno di Fidenza ha tutte le caratteristiche per ospiterà questa attività e davvero non si capisce perchè si continua a scegliere di penalizzare Fidenza e di valorizzare Parma. Affidando l’attività di addestramento e formazione degli agenti, si sarebbe inoltre contribuito a dare slancio ad una sezione sportiva della nostra città. Già avevamo segnalato la questione nel 2014, dopo essere venuti a conoscenza del fatto che l’Unione Terre Verdiane si era appoggiata al Tiro a segno di Parma. Da qualche mese l’Unione Terre Verdiane si è ridotta ai Comuni di Fidenza e Salso e la gestione della Polizia municipale è tornata in capo al Comune. Speravamo – e lo abbiamo sollecitato con un’interrogazione di cui attendiamo la risposta – che dopo la riorganizzazione del servizio la formazione e l’addestramento si potessero svolgere a Fidenza. E, magari, si sarebbe potuto invitare il Comune di Salsomaggiore a fare la stessa. Invece no, si preferisce Parma. I motivi non si conoscono ma quel che è certo che una realtà di Fidenza viene danneggiata dalla scelta di questa amministrazione.
Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia
“Il prefetto? Il sindaco non lo contatti solo per gli eventi ma lo solleciti affinchè faccia aumentare la dotazione organica delle forze dell’ordine sul nostro territorio”. Lo chiedeFrancesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia, commentando l’aggressione subita ieri note a Fidenza da una ragazza. “Il problema sicurezza sta diventando sempre più urgente – prosegue – . Lo dimostra quest’ultimo episodio. L’amministrazione Massari, nonostante, gli annunci e i proclami non è riuscita a risolvere, nè quantomeno a migliorare le cose. Cosa si aspetta a prendere in mano la situazione? Dato che gli episodi di criminalità non si fermano, ci chiediamo perchè l’amministrazione e il sindaco in particolare ancora non siano intervenuti presso il prefetto per chiedere con forza di attivarsi per far aumentare l’organico delle forze dell’ordine che presidiano il nostro territorio. E pensare che le occasioni di incontro fra sindaco e prefetto sono tante dato che Massari continua a invitare sua eccellenza il prefetto ad ogni evento organizzato a Fidenza. E’ un problema, a nostro avviso, da affrontare con urgenza dato che – solo per fare un esempio – attualmente la pattuglia del 112 di Fidenza copre un territorio molto vasto. Il tempo degli annunci e delle frasi ad effetto è finito: l’amministrazione deve capire che la sicurezza dei fidentini è un bene primario da tutelare. Vogliamo aspettare che succeda qualcosa di ancora più grave?”
“Si ascoltino I soci prestatori truffati dalla Di Vittorio: ascoltiamo la loro voce e spezziamo il filo rosso che lega coop e politica”. Lo chiede Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia, in un comunicato stampa. La Gambarini scrive: “Nove miliardi di euro di prestito sociale che potrebbe andare in fumo a causa degli affari spericolati delle coop rosse da Nord a Sud. E’ una cifra di dimensioni enormi che ci dà l’idea di come la finanza rossa abbia fatto danni in tutta Italia. Ora che il sistema cooperativo sta implodendo e tante coop sono fallite, sta emergendo tutto quello che ci sta sotto. Anche Fidenza sta pagando il conto di tutto questo: con il fallimento della coop Di Vittorio rischiano di svanire 12,5 milioni di prestito sociale, cioè di risparmi dei soci, cittadini che si sono fidati della Di Vittorio e dei suoi amministratori e le hanno affidato i risparmi. Ciò che ha contraddistinto il crac Di Vittorio rispetto a tanti altri crac di coop è un silenzio assordante. Il mio invito ai soci è quello di far sentire la propria voce e chiedere con forza in tutti i modi e in tutte le sedi possibili le sacrosante spiegazioni e i dovuti risarcimenti. Ad esempio chiedere chi sono quei soci che hanno ritirato i loro soldi prima del fallimento. Il crac della Di Vittorio e della sua partecipata Polis è una grande ferita per la nostra città: dobbiamo tenere alta l’attenzione e continuare a chiedere che si faccia luce fino in fondo su questa vicenda, ancor più grave se si pensa che la coop fallita è stata gestita da persone provenienti dallo stesso mondo di sinistra che da sempre amministra Fidenza. Ora la magistratura con la chiusura delle indagini ha messo un primo punto fermo: chiedo al sindaco Massari (che ben conosce la Di Vittorio avendola amministrata dal 2004 al 2006) di costituire il Comune di Fidenza parte civile nel processo che verrà”.
Fidenza, 11 settembre – “La chiusura della indagini sul fallimento della coop Di Vittorio e di Polis è un passo avanti importante verso la chiarezza. Spero che alla fine si arrivi a capire tutte le dinamiche che hanno portato ad un crac di dimensioni enormi e al quale si è arrivati attraverso operazioni edilizie e finanziarie discutibili andate avanti per anni e che hanno causato una mole impressionante di debiti. Naturalmente, sappiamo bene che si è innoncenti fino al terzo grado di giudizio e attendiamo gli esiti lavoro della magistratura. Chiedo, fin da ora, che nel processo che probabilmente ci sarà il Comune di Fidenza si costituisca parte civile e che una parte dell’eventuale risarcimento venga destinato ai soci truffati dalla coop Di Vittorio. Detto questo, sarebbe da ipocriti fingere di non sapere quale peso ha avuto la Di Vittorio nell’urbanistica fidentina e fingere di dimenticare i legami tra questa cooperativa e la sinistra locale: anche la politica dovrebbe fare mea culpa, dato che a certi progetti si sarebbe potuto dire no”. Così Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza (Pr), commenta la chiusura dell’indagine sul crac della coop Di Vittorio di Fidenza (Pr)
Non fa mai piacere dire “l’avevo detto”, ma stavolta è proprio il caso di dirlo. Che la sede dell’associazione di promozione sociale Ennour in via Pertini sarebbe molto probabilmente stata utilizzata come moschea l’avevo detto più volte, con interventi stampa della sottoscritta e con interrogazioni presentate a nome del gruppo di Forza Italia. Il sindaco Massari, che ora finge di fare il poliziotto attento, aveva sempre detto che “a Fidenza non sarebbe sorta nessuna moschea”. Le sue parole sono nero su bianco nella risposte alle interrogazioni del gruppo di Forza Italia. Ora fa la voce grossa ma non ci caschiamo: doveva far sentire la sua voce prima, non adesso (per finta) che il problema si è rivelato nella sua totalità e che non si può più nascondere. La sua presa di posizione odierna, oltre a confermare che i nostri dubbi sull’utilizzo che sarebbe stato fatto del capannone di via Pertini erano più che fondati, è soltanto l’ennesima presa in giro verso i fidentini, che bene sanno che il sindaco ha sempre chiuso gli occhi su via Pertini. Per questo dovrebbe chiedere scusa a Fidenza e spiegare i veri motivi per cui ha voluto far finta di niente davanti all’evidenza e alle preoccupazioni dei fidentini. Il suo comportamento ancora più grave data la delicatezza del tema. Chiedo che relazioni alla prima occasione utile sulla situazione e che si prendano tutti i provvedimenti previsti dalla legge per le violazioni che verranno accertate dalle forze dell’ordine. Ricordo, infine, anche le risposte sdegnate e quasi offensive date nei mesi scorsi dall’associazione Ennour, che sbandierava ai quattro venti che mai la loro sede sarebbe stata usata come moschea. Ecco, oggi da loro vorremmo avere una spiegazione su quanto accaduto. E, soprattutto, che da oggi in poi rispettino i regolamenti. La legge è uguale per tutti, anche per loro.
Francesca Gambarini
Capogruppo Forza Italia
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.