Perchè altri 120 mila euro per il Psc?

Ancora una volta il sindaco Massari – oltre a prendere in giro me e i cittadini – non risponde alle mie richieste di chiarimento. Non L’ha fatto sulla tassazione, sulle tariffe, sul bando per il giornalista e ora non  lo fa per il Psc. Nel comunicato stampa di qualche giorno fa ho semplicemente chiesto chiarimenti sui contenuti della determina 993/2014 firmata dall’architetto capo. Nella determina si legge che si rende necessario “integrare l’incarico per la redazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali per l’importo complessivo al lordo di i.v.a. ed oneri previdenziali ”. Proseguendo la lettura, ci sono altri impegni di spesa, sempre relativi al Psc, per arrivare ad un totale di circa 120 mila euro. Rinnovo la mia richiesta al sindaco: perché si è reso necessario integrare l’incarico? Non dia la colpa alla precedente amministrazione: la data di questa determina è 13 novembre 2014. E, in ogni caso, l’amministrazione sarà anche cambiata ma l’architetto capo è lo stesso da anni. Il Psc, inoltre, è già stato adottato e ora siamo nella fase di raccolta delle osservazioni prima di arrivare all’approvazione definitiva. Quindi, Massari spieghi: perché si sono resi necessari questi impegni di spesa?

Il governo non tagli ancora sulla sicurezza

Leggo oggi su alcuni giornali online il comunicato stampa del sindacato autonomo di polizia di Parma che protesta contro i previsti nuovi tagli alla sicurezza del governo di Renzi e Alfano. Già un mese fa (https://www.francescagambarini.it/2014/11/basta-tagliare-sulla-sicurezza/) avevo denunciato questi tagli e mi fa molto piacere che anche qualcun’altro protesti contro questa assurda decisione del governo di Pd e Ncd. Spero che si alzino anche altre voci e che il governo faccia un passo indietro. La spending review del ministro Alfano prevede, infatti, il taglio di 253 presidi di polizia in tutta Italia. Parma perderà la sezione di Polizia postale (che indaga anche sui reati pedopornografici), la Polizia di frontiera e il posto di Polizia ferroviaria di Fornovo. Rinnovo, quindi, il mio invito al governo a rivedere i tagli alla sicurezza, che, anzi, avrebbe bisogno di nuovi investimenti. I parlamentari parmensi del Pd e i neoeletti consiglieri regionali si facciano sentire: Parma e la sua provincia non possono continuare ad essere penalizzate.

Francesca Gambarini

Forza Italia

Basta finanziamenti ai soliti noti!

In questi ultimi giorni le cooperative sono al centro dell’attenzione mediatica e politica per via di quanto successo a Roma. Nella mia Regione, l’Emilia Romagna, le coop (nel 99% dei casi rosse) sono particolarmente attive in tutti i campi dell’economia e della società. A loro fanno capo tantissime attività e servizi: dello spirito cooperativo delle origini è rimasto ben poco. Purtroppo, sono legate a doppio filo alla politica. Gli esempi da fare sarebbero tanti. Il più eclatante è quello delle coop Terremerse con la condanna in appello dell’ex presidente della Regione Vasco Errani per un finanziamento a questa coop gestita dal fratello. La conseguenza è stata la fine anticipata del mandato di Errani: è questo il motivo per cui abbiamo votato il 23 novembre scorso e non la prossima primavera. Un altro esempio che voglio fare riguarda il mio paese, Fidenza. Da anni è attiva la cooperativa Di Vittorio, che opera nell’edilizia, realizzando alloggi a proprietà indivisa. Negli anni, centinaia di famiglie fidentine le hanno affidato i propri risparmi e ora rischiano seriamente di vederli andare in fumo. La procura ha chiesto per la Di Vittorio il fallimento e il commissario nominato dal tribunale ha evidenziato nella sua relazione gravi criticità del bilancio e ha presentato un esposto in procura. Se guardiamo i nomi degli amministratori di questa coop, vediamo che sono tutti di area di centrosinistra. Il “modello Emilia” è diffuso in tutta Italia: il legame fra cooperative e politica va spezzato. Dobbiamo avere il coraggio di “affamare” il sistema. Basta dare finanziamenti e appalti ai soliti noti; iniziamo a privilegiare il merito e le competenze. Si affidino tutti gli appalti attraverso procedure ad evidenza pubblica, alle quali deve essere data la massima pubblicità in modo che tutti possano partecipare. Basta affidamenti diretti e proroghe senza gare di appalto! Nello stesso tempo, si metta mano al carrozzone degli enti partecipati e municipalizzati: quanti sono veramente utili? Per far ripartire l’Italia, serve premiare il merito, le capacità e le competenze. Chi finora ha vissuto di rendita si cerchi un lavoro vero!

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

Consigliere in Unione Terre Verdiane

Intervista a Radio Forza Italia

Ieri sono stata intervistata da Radio Forza Italia. Ecco di cosa abbiamo parlato:

  • In Emilia Romagna la spesa pubblica è alle stesse. In Consiglio comunale a Fidenza, insieme agli amici del gruppo di Forza Italia, mi batto per la riduzione degli sprechi, che consentirebbe di recuperare risorse per abbassare le altissime tasse comunalei
  • In questi giorni, in seguito all’inchiesta di Roma, si parla tanto di cooperative. In Emilia Romagna, le coop (quasi sempre rosse) sono una realtà con cui dobbiamo confrontarci tutti i giorni. Il modello Emilia è basato sulle cooperative, legate a doppio filo alla sinistra
  • Ho fatto un paio di esempi di sprechi che si potrebbero eliminare, recuperando risorse per cittadini e imprese. A Fidenza potremmo evitare di pagare un affitto altissimo per alcuni locali nelle torri della stazione. La Regione potrebbe tagliare la sua miriade di partecipate, usate come parcheggio per i politici rimasti senza poltrona.
  • Parma è una città, purtroppo, in declino. La Regione rossa ci ha abbandonato e ci sta togliendo tutto
  • Il rilancio dell’Italia passa necessariamente dalla riduzione delle tasse. (https://www.francescagambarini.it/2014/12/parola-dordine-abbassare-le-tasse/)
  • La gente ci ha punito alle Regionali perché non ci ha sentito parlare di tasse, di sicurezza e di lavoro ma di Patto del Nazareno. Abbiamo lasciato i temi che stanno a cuore alle persone alla Lega. Il No tax day è stato un’ottima iniziativa, che ci ha riportato in mezzo alla gente con proposte concrete
  • Forza Italia si deve rinnovare. I congressi non sono la soluzione di tutti i mali: c’è il rischio che vinca chi può “comprare” più tessere. In tutta Italia abbiamo tanti giovani amministratori, legittimati dal voto dei cittadini. Dobbiamo ripartire da loro.

L’accordo con l’Ivri? Un altro annuncio in stile renziano

L’accordo con l’Ivri potrebbe essere un fatto positivo, ma purtroppo devo ancora una volta constatare che l’amministrazione butta fumo negli occhi ai cittadini e agisce con scarsa trasparenza. Il sindaco e l’assessore alla Sicurezza si fanno belli di questo accordo sul giornale ma non spiegano né che compiti avranno le pattuglie dell’Ivri, né quanti uomini saranno impegnati, né come si è arrivati a questo accordo. L’Ivri ha vinto un appalto per questo servizio, partecipando ad un bando di gara o è stato un affidamento diretto? Ritengo, inoltre, visto che vengono usati soldi pubblici e data la delicatezza del tema “sicurezza” che sia necessario dare più informazioni ai fidentini. Rimango, perciò, in attesa di chiarimenti dal sindaco, sperando che, per una volta, risponda alle mie richieste, almeno per rispetto dei cittadini. In secondo luogo, vorrei capire di cose cosa prevede questo accordo con l’Ivri, visto l’amministrazione non ce lo spiega. Le guardie giurate che pattuglieranno il territorio, in caso di situazioni sospette, dovranno limitarsi ad allertare le forze dell’ordine? E il rapporto con la Polizia municipale delle Terre verdiane e le altre forze dell’ordine quale sarà? La sicurezza è un problema da affrontare seriamente e non a spot pubblicitari. Per ora, questo accordo – che, ripeto, è in sé un fatto positivo e anch’io avevo fatto una proposta simile in campagna elettorale – sembra proprio essere uno spot in stile renziano. Spero di sbagliarmi e che il sindaco o l’assessore alla Sicurezza spieghino a me e ai fidentini come si è arrivati a questo accordo e i suoi contenuti.

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

Parola d’ordine: abbassare le tasse

Abbassare le tasse. Solo così l’Italia può ripartire. Non è semplicemente uno slogan: la pressione fiscale si può abbassare tagliando i tanti sprechi delle pubbliche amministrazioni. Finora il taglio agli sprechi è sempre stato soltanto un annuncio, è mancata la volontà di scardinare un sistema fatto di società, enti e uffici vari utilizzati come parcheggio per politici rimasti senza poltrona e che non hanno mai lavorato. Nella mia attività politica, mi sono sempre battuta per la riduzione delle tasse. A Fidenza (la cittadina della provincia di Parma dove sono consigliere comunale) ho proposto di riorganizzare la macchina comunale, riducendo il numero dei dirigenti e tagliando spese inutili. Ad esempio, il Comune spende 90 mila euro per l’affitto di alcuni locali all’interno dell’“ecomostro” costruito proprio davanti alla stazione di Fidenza. Il contratto si potrebbe disdire e i soldi usare per alleggerire la Tasi. Purtroppo il Pd ha preferito aumentare le tasse ai fidentini.

Lo stesso discorso si può fare per le Regioni. La Corte dei Conti ha, recentemente, “bocciato” l’Emilia Romagna, la mia Regione, invitandola a tagliare e riorganizzare le sue quasi 500 società partecipate. Mettendoci mano, si potrebbero recuperare tantissime risorse da investire dove servono. Lo stesso discorso vale per tutti gli altri enti pubblici.

L’economia riparte se si mettono le persone nelle condizioni di avere qualche soldo in tasca, i professionisti nelle condizioni di lavorare e le aziende nelle condizioni di assumere e investire. Ora siamo oberati dalle tasse a tutti i livelli. E’ per questo che appoggio in pieno la proposta della Flat tax di Forza Italia. Un’imposta unica al 20% (con la soglia di esenzione al 20%) è facile da calcolare e tutti pagheremo meno. Contemporaneamente, calerà l’evasione fiscale e se ne gioveranno sia le nostre tasche, sia le casse dello Stato.

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

Consigliere in Unione Terre Verdiane

La sicurezza non si fa con gli spot

Ogni giorno leggiamo di furti, risse e anti vandalici e Pizzarotti cosa fa? Propone un regolamento sulla sicurezza fatto di norme inapplicabili, come le sanzioni alternative alle sanzioni pecuniarie, o di doppioni frutto del copia ed incolla con il codice della strada o con il codice penale potrà diventare operativo. Sono certa che questo regolamento non verrà mai approvato e resterà l’ennesimo spot. La situazione di degrado di Parma è sotto gli occhi di tutti: spaccio, prostituzione, vandalismi, bullismo, abusivismo molesto, movida spesso con alto grado di inciviltà. Il sindaco faccia una visita in via Trento e dintorni! La precedente amministrazione aveva messo in campo una serie di iniziative che contrastavano efficacemente la microcriminalità. Faccio alcuni esempi: il vigile di quartiere è stato messo in campo nel 2009, i presidi fissi e mobili idem. Se sono state assunte nuove unità o sono stati acquistati mezzi e dotazioni, lo si deve ai progetti presentati in precedenza. I grillini stanno solo raccogliendo i frutti di quanto seminato da chi è venuto prima, ma si dimostrano incapaci di perseguire un qualsivoglia progetto. La Carta di Parma, a mio parere, era uno strumento valido che aveva dato buoni risultati. Il legislatore, purtroppo, non ha portato avanti questo percorso. Non sono state, infatti, modificate alcune norme che avrebbero impedito l’incostituzionalità della Carta nella parte relativa al potere d’ordinanza in materia di sicurezza urbana del sindaco. Forza Italia vuole ripartire con un progetto serio in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. Gli spot li lasciamo a Pizzarotti e a Renzi. La polizia municipale deve tornare ad avere un ruolo attivo nell’attività di prevenzione dei reati e deve essere adeguatamente sostenuta e motivata. Non deve limitarsi a fare le multe come accade ora. La vicenda degli autovelox in tangenziale per far cassa non ha bisogno di commenti.

 

Iniziare subito i lavori di messa in sicurezza del ponte di Gramignazzo

Ho depositato alcuni giorni fa un’interrogazione sul ponte di Gramignazzo. Ecco il testo.

Al Presidente Unione Terre Verdiane
All’Assessore competente

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Premesso che il Ponte di Gramignazzo sul fiume Taro è stato chiuso lo scorso febbraio dopo che si erano evidenziati cedimenti alla pila centrale causati dalle forti precipitazioni che colpirono il territorio lo scorso inverno, con gravi disagi per la mobilità dell’intera zona;
considerato che dallo scorso giugno ad oggi il ponte è percorribile solo da pedoni e ciclisti;
considerato altresì che a causa di lungaggini burocratiche il Governo ha tardato nel dare il via libera ai finanziamenti necessari per la sua messa in sicurezza e che finalmente a fine settembre sono stati consegnati alla Ditta Grenti Costruzioni, che si è aggiudicata la
gara di appalto, i lavori del ponte di Gramignazzo per un importo complessivo di 1.110.00 euro;

constatato che i lavori per il consolidamento e il riallineamento del ponte a tutt’oggi non sono ancora iniziati e che, al momento, le condizioni meteorologiche non impedirebbero l’avvio dei sopracitati lavori o almeno la realizzazione di un vero e proprio cantiere visto
che ora sarebbe comunque possibile.

INTERROGA PER SAPERE
· Se è a conoscenza di tutto quanto sopra esposto;
· Quali siano i reali motivi che causano questi ritardi per la messa in sicurezza del ponte di Gramignazzo non ascrivibili in toto alle condizioni atmosferiche avverse;
· Se non si ritiene di intervenire il prima possibile in tutte le sedi opportune affinché questa situazione di stallo si sblocchi in tempi celeri considerando il fatto che i fondi necessari sono già stati finanziati nei mesi scorsi e i lavori già affidati ad un ditta per la realizzazione dell’opera.

Francesca Gambarini
Consigliere di Forza Italia in Unione Terre Verdiane

Folle tagliare il sostegno agli alunni disabili

Il sindaco di Parma Pizzarotti protesta contro i tagli del governo Renzi ma non si rende conto di abbandonare a se stessi gli alunni disabili, le loro famiglie e gli educatori. Il ritiro del bando è un gesto spregiudicato ed immorale che lede i diritti degli alunni in condizioni di fragilità e mette a rischio il futuro degli educatori, che oggi rischiano di perdere il posto di lavoro.
La giunta Pizzarotti ha già ampiamente dimostrato di brillare di luce propria per immobilismo, decrescita felice e mancanza di progettualità. Arrivare addirittura a ritirare un bando per l’affidamento dei servizi di integrazione scolastica è un torto che la città non può subire. Sono vicina alle famiglie,agli educatori: Forza Italia cercherà in ogni modo di impedire questa folle scelta.
La sospensione del servizio, oltre a tagliare posti di lavoro in un momento così difficile, crea un danno alle famiglie e a quel welfare a “misura di famiglia” che per anni era stato una priorità per Parma ed un obiettivo strategico di mandato della precedente amministrazione.
Ritengo che il bilancio del Comune di Parma consenta di reperire e allocare le risorse necessarie (che ammonterebbero a 2,5 milioni di euro all’anno) a salvaguardare i diritti delle famiglie, degli alunni e degli educatori, ancora una volta vittime dell’incapacità gestionale della giunta Pizzarotti.
Invito il sindaco e l’assessore Laura Rossi a riflettere e a rivedere la distribuzione delle risorse messe a bilancio per ripristinare “l’alleanza di benessere” con i cittadini (utenti- famiglie – lavoratori) ormai da tempo interrotta.

Il regolamento sulla sicurezza di Pizzarotti? Inapplicabile!

Egregio direttore,

I grillini, o meglio i pizzarottini, hanno proposto un regolamento sulla sicurezza fatto di norme inapplicabili, come le sanzioni alternative alle sanzioni pecuniarie, o di doppioni frutto del copia ed incolla con il codice della strada o con il codice penale potrà diventare operativo.

Siamo certi che tale regolamento non verrà mai approvato e resterà solo uno spot. 

La situazione di degrado in città è sotto gli occhi di tutti. Spaccio, prostituzione, vandalismi, bullismo, abusivismo molesto, movida spesso con alto grado di inciviltà.

La precedente amministrazione aveva messo in campo una serie di iniziative che contrastavano efficacemente la microcriminalità.

Il vigile di quartiere è stato messo in campo nel 2009. I presidi fissi e mobili idem. I grillini stanno solo copiando. E male! Il Sindaco faccia una visita in via Trento e dintorni!

Se sono state assunte nuove unità o sono stati acquistati mezzi e dotazioni, lo si deve ai progetti presentati in precedenza. I grillini stanno solo raccogliendo i frutti di quanto seminato da chi è venuto prima ma si dimostrano incapaci di perseguire un qualsivoglia progetto.

La Carta di Parma, ad esempio, era uno strumento valido. Che aveva dato buoni risultati. Il legislatore, purtroppo, non ha insistito su questo percorso. Non sono state, infatti, modificate alcune norme che avrebbero impedito la sua incostituzionalità nella parte riguardante il potere d’ordinanza in materia di sicurezza urbana del sindaco.

Noi adesso vogliamo ripartire da li. Con un progetto serio in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. Non spot.

La polizia municipale deve tornare ad avere un ruolo attivo nell’attività di prevenzione dei reati, e su questo deve essere adeguatamente sostenuta e motivata. Non deve limitarsi a fare le multe come accade ora. La vicenda degli autovelox in tangenziale per far cassa è sotto gli occhi di tutti.

Francesca Gambarini 

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