Parma, Forza Italia: “Controlli e regolamenti rigorosi per le case famiglia”

“Cosa sta succedendo nel Parmense? La scorsa settimana tre persone
sono state arrestate con l’accusa di aver maltrattato gli anziani
ospiti della casa famiglia da loro gestita a Parma. Notizia di oggi,
invece, è la chiusura di una casa famiglia per anziani a Pellegrino a
causa di “criticità strutturali”. Si tratta, ovviamente, di fatti ben
diversi ma che devono farci riflettere”. Lo scrivono in una nota Paolo
Buzzi, capogruppo di Forza Italia a Parma, e Francesca Gambarini,
capogruppo di Forza Italia a Fidenza. “Quanto sta accadendo rende
evidente che i controlli sono troppo pochi e troppo poco severi.
Queste strutture (quelle per anziani ma anche tutte le altre) devono
essere sottoposte a controlli frequenti e a sorpresa ed eseguiti con
criteri rigorosi. Tutti i Comuni si devono dotare di un regolamento
che non dia adito a dubbi: lo si prepari insieme all’Ausl e alle forze
dell’ordine. Insomma, va fatto tutto il possibile per evitare che
possano ripetersi episodi come quello gravissimo di Parma e quello di
Pellegrino, diverso ma pur sempre meritevole di approfondimento. I
regolamenti su questi temi, però, devono essere chiari e
dall’interpretazione univoca, senza perdersi in mille cavilli che
prestano il fianco a interpretazioni diverse. Siamo molto preoccupati
e dispiaciuti per quanto sta succedendo: il sociale era sempre stato
un fiore all’occhiello del parmense. Chiediamo, quindi, al sindaco di
Parma e al presidente della Provincia di farsi promotori di un gruppo
di lavoro per arrivare a regolamenti rigorosi e chiari da adottare in
tutti i comuni della provincia. In gioco c’è il benessere dei nostri
anziani!”

All’Efsa di Parma con l’on. Lara Comi

“Dobbiamo valorizzare il made in Italy e costruire sinergie con gli orgasmi europei che hanno un ruolo decisivo nella costruzione delle politiche dell’Ue. EFSA (European Food Safety Authority), l’agenzia europea che si occupa di sicurezza alimentare, con sede a Parma, svolge un lavoro determinante a livello scientifico, producendo pareri di supporto alle decisioni della Commissione UE in materia di autorizzazioni al commercio di alimenti e fornendo valutazioni sui possibili rischi legati ad esempio all’utilizzo di pesticidi e OGM. Il supporto scientifico di EFSA è poco conosciuto, sia dalle aziende dell’agroalimentare, sia dai consumatori. Per questo giovedì scorso, insieme a diversi imprenditori e istituzioni locali e a rappresentanti della Coldiretti, ho incontrato il management di EFSA e la struttura della comunicazione, facendo da apripista per una costante e proficua collaborazione tra EFSA, Parlamento Europeo e realtà locali. Come rappresentante dell’unica istituzione europea direttamente eletta dai cittadini, mi sono impegnata ad essere il tramite tra le istanze del mondo produttivo, le associazioni di categoria, i consumatori ed EFSA. L’agenzia ha confermato di essere pronta a comunicare in modo sempre più trasparente a tutti i cittadini le proprie attività e i risultati delle proprie ricerche. Una costante attività di informazione e di dialogo informale con il Parlamento europeo è sempre più necessaria per far sì che la conoscenza scientifica prodotta sia davvero al servizio delle imprese e dei consumatori e ci permetta così di difendere al meglio le nostre eccellenze in campo alimentare”. Lo ha dichiarato Lara Comi, Eurodeputato FI /PPE e Vicepresidente Gruppo PPE al Parlamento europeo al termine di una recente visita all’Efsa di Parma. L’on. Comi è stata accompagnata nella sua giornata parmense da Alessandro Codeluppi, consigliere comunale a Varano de’ Melegari, e Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia a Fidenza. “L’incontro ha dato l’opportunità di riunire attorno a un tavolo la politica, i produttori e i tecnici dell’Efsa. È stata una bella occasione per discutere delle difficoltà dell’agroalimentare e di possibili soluzioni ai problemi. È stato buon inizio ma c’è ancora tanto da fare” ha dichiarato Francesca Gambarini.

Il futuro centrodestra #costruiamolo – Modena, 12 e 13 febbraio

La cooperazione nel bene e nel male fa parte della storia dell’Emilia Romagna, la terra in cui viviamo e che tutti noi amiamo. E proprio perché la amiamo vogliamo che cambi. Vogliamo cambiare un sistema che ha visto le cooperative – nate per nobili scopi – trasformarsi in grandi aziende multiservizi, attive in svariati campi e, purtroppo, legate a doppio filo alla politica di un certo colore. La vicinanza a chi da sempre governa la nostra Regione a tutti i livelli, unita alla mancanza di una legislazione chiara in materia, ha fatto sì che le cooperative instaurassero una sorta di monopolio. Si sono aggiudicate appalti in ogni settore, in particolare nell’edilizia, sbaragliando completamente la concorrenza.

Tutto questo è andato avanti per anni, senza che nessuno – tranne qualche isolata voce prontamente messa a tacere – avesse niente da ridere. Da qualche anno a questa parte, però, è arrivata la crisi. E con la crisi si è smesso di costruire. Come prima conseguenza diversi colossi della cooperazione hanno dovuto ridimensionarsi. A pagare anni di speculazione e consumo del suolo sono stati i lavoratori, rimasti senza un’occupazione da un momento all’altro. Già, le coop non danno nessuna tutela a chi lavora con loro.

E in questi ultimi anni, vuoi per la crisi, vuoi per la mala gestione, le coop di danni ne hanno fatti fin troppo. Da Trento a Palermo: dal vaso di Pandora che si è aperto con Mafia Capitale, dalla vergognosa speculazione fatta sull’immigrazione, alle indagini che hanno coinvolto le cooperative del modenese. Ci sono anche vicende di cui nessuno ha voluto parlare. Ad esempio, della cooperativa Di Vittorio di Fidenza – la città in cui vivo – nessuno parla.

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Si tratta di una cooperativa di edilizia sociale, nata 46 anni fa e diventata la più grande della Regione. Era nata con un fine nobile: quello di dare una casa a basso costo ai propri soci. L’idea era piaciuta ai fidentini e anche agli abitanti dei paesi vicini, tanto che vengono costruiti centinaia di appartamenti e centinaia di persone decidono di diventarne soci. La Di Vittorio, grazie anche alla vicinanza politica con le amministrazioni comunali di Fidenza che si sono susseguite negli anni, continua a espandersi. A Fidenza, ad esempio, costruisce dappertutto, regalandoci quartieri che, a distanza di anni, devono ancora essere terminati. Purtroppo l’attività non si limita all’edilizia, vengono portate avanti operazione speculative, che niente hanno a che fare con la cooperazione. Quali? Un agenzia viaggi, un poliambulatorio o un panificio. Il risultato è un disastro. Si crea un buco di bilancio di decine di milioni di euro e, alla fine del 2014, il Tribunale di Parma ne certifica il fallimento. Non un fallimento qualsiasi, ma un fallimento con frode. Centinaia di famiglie, che si erano fidate, hanno perso i risparmi di una vita. Non li riavranno mai. Milioni di euro finiti chissà dove. Ma di questa storia non interessa niente a nessuno. Nessuno ne parla e a nessuno interessa capire perché si è arrivati al fallimento e perché alcuni soci sono riusciti a ritirare i loro risparmi prima del fallimento, nonostante non si potesse. Noi vogliamo continuare a parlarne, perché vogliamo capire e sapere la verità.

Vi ho raccontato la storia della Di Vittorio perché dimostra quanti e quali siano i rischi della cooperazione quando le cooperative decidono di non fare più le cooperative. Vi dico un’ultima cosa che, probabilmente, immaginate già: questa storia si svolge tutta all’interno della sinistra fidentina con sindaci, assessori e funzionari comunali che sedevano indifferentemente nel cda della Di Vittorio, in giunta o negli uffici comunali. E ora nessuno sa nulla e tutti vogliono far finta che non sia successo niente. Vi sembra una cosa normale?

Una legge che regolamenti la cooperazione in maniera ferrea è quanto mai necessaria.


 

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Forza Italia deve assolutamente rinnovarsi. L’alternativa al centrosinistra siamo noi. Non possiamo rischiare di essere governati dai grillini. Parma‬ ne è l’esempio. Quindi, che fare? Si faccia da parte chi da ormai troppo tempo siede su una comoda poltrona e non si è mai dovuto preoccupare di ottenere il consenso dei cittadini. Torniamo a parlare dei problemi della gente e di come risolverli. Abbiamo tanti amministratori pieni di entusiasmo e idee. Diamo loro una chance.

 

Fidenza, Gambarini (FI): “Psc, quali scelte per la nostra città?”

In questi mesi abbiamo sentito il sindaco e la sua amministrazione annunciare di tutto e di più, cercando probabilmente di coprire i problemi della città con slogan e spot. In tutto questo attivismo, si è perso per strada il Piano strutturale comunale, lo strumento con cui si dovrebbe pianificare il futuro della nostra città. Il termine per presentare le osservazioni al Psc, adottato dall’amministrazione Cantini ormai due anni fa, è scaduto da mesi. Niente si sa su quali siano le intenzioni dell’amministrazione comunale su questo importante documento. Quali saranno le scelte strategiche per il futuro della nostra città? Finora l’amministrazione Massari è andata avanti appropriandosi dei progetti avviati e finanziati dalla precedente amministrazione e vivendo alla giornata. Tante belle parole mai seguite da fatti concreti. E’ evidente che manchi una visione del futuro della città e la situazione del Psc ne è una dimostrazione ulteriore. La cosa mi preoccupa e non poco. Il sindaco Massari, infatti, è stato assessore nel periodo dello scempio urbanistico di Fidenza, che ci ha regalato le torri della stazione, lo scheletro della Bellaria e quartieri periferici con case vuote e ancora da completare a distanza di anni (guarda caso uno dei soggetti attuatori principali era la coop Di Vittorio…). Invito il sindaco ad agire con trasparenza, dicendo chiaramente cosa intende inserire nel Psc e perché. Fidenza non ha bisogno di una nuova espansione urbanistica. Bisogna riqualificare e valorizzare quello che già c’è e che ora sta andando in malora. Come le aree dell’ex forno comunale o dell’ex ospedale.
Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

TiBre, Forza Italia: “Opera fondamentale per Parma”

“In gran segreto, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti scrive al suo amico Graziano (cioè il ministro Del Rio) raccomandandogli di ricevere i comitati “No TiBre”. Una scelta quanto mai discutibile, dato che la TiBre è un’opera di fondamentale importanza per il nostro territorio”.

Lo scrivono in una nota Paolo Buzzi, capogruppo di Forza Italia a Parma, e Francesca Gambarini, consigliere di Forza Italia in Unione Terre Verdiane.

“Attualmente se da Parma e dalla vicina Liguria ci si vuole spostare verso il Veneto bisogna percorrere l’A1 fino a Modena per poi imboccare l’autostrada del Brennero. Oppure percorrere trafficatissime strade provinciali! Questo nei tempi in cui nel giro di un paio di giorni ci viene consegnata merce proveniente da oltreoceano. Una bretella di collegamento diretto fra Parma e il Brennero ridurrebbe sia i tempi di percorrenza, sia l’inquinamento liberando dal traffico i centri abitati.

Basti pensare all’Asolana attraversata quotidianamente da centinaia di camion. Con la bistrattata TiBre, Parma diventerebbe un importantissimo centro logistico, lo snodo dei collegamenti fra la pianura padana, i porti della Liguria e della Toscana e il Veneto e da lì verso l’Europa centrale. Ci viene detto, invece, che la priorità sarà il TiBre ferroviario, anche noi lo riteniamo importante. Ma se è così importante perché negli anni la Regione non lo hai mai ritenuto una priorità fino ad oggi? Basti pensare che gran parte della ferrovia pontremolese è ancora a un solo binario…

Per noi, queste sono due opere che devono andare avanti di pari passo per rendere Parma uno snodo commerciale, logistico e anche turistico di livello europeo. Tornando alla lettera del sindaco Pizzarotti, ci sono altri due aspetti da sottolineare: perché il sindaco non si è mai espresso pubblicamente sul tema, evitando di presentarsi agli incontri istituzionali?

E come mai tutta questa confidenza con il ministro Delrio, importante esponente del Pd? Forse a forza di frequentare le iniziative del Partito democratico, sarà nata una certa confidenza…

Forse una confidenza coltivata attraverso Iren per tramite di Bagnacani e Rossi? Chissà! Noi comunque pensiamo male perche questo dopo lo stop dato dal Pd regionale è un ulteriore danno per il nostro territorio. Fermata Mediopadana docet”.

Forza Italia: “Realizzare la diga di Vetto per aiutare l’agricoltura”

L’associazione nazionale delle bonifiche ha recentemente lanciato un
allarme, diffondendo i dati sullo stato delle locali falde acquifere
superficiali e sottolineando che si potrebbe verificare un’emergenza
epocale. Anche i grandi invasi della Regione soffrono per la mancanza
di piogge, pur continuando a rappresentare una fonte di
approvvigionamento reale. Questo stato delle cose, se il livello delle
precipitazioni non dovesse aumentare nei prossimi mesi, creerebbe una
crisi in un tutto il comparto agricolo e agroindustriale del parmense.
Torna, quindi, di assoluta attualità l’annosa questione della diga di
Vetto. La realizzazione di quest’opera – ormai indispensabile per la
nostra agricoltura e per l’industria di trasformazione – è sempre
stata osteggiata per motivi ideologici e senza alcun pragmatismo dalla
Regione Emilia Romagna. Se in passato questo atteggiamento della
politica regionale era preoccupante, ora diviene irresponsabile alla
luce degli andamenti climatici. Occorre che le comunità locali, i
sindaci, quel che resta della Provincia e le associazioni di categoria
si mobilitino per riprendere un sereno dibattito, scevro da riserve
ideologiche per riavviare il percorso per la realizzazione di questa
infrastruttura ormai indispensabile e peraltro foriera di sviluppo per
la nostra montagna. Forza Italia si adopererà affinchè si riprenda
questa discussione.

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza
Luca Ziveri, Forza Italia Langhirano

Gambarini (FI): “La metropolitana leggera Parma – Salso è un’opera fondamentale”

“Anche oggi devo constatare che, purtroppo, qualcuno cerca di prendersi meriti non suoi e cerca di ergersi come paladino della nostra Provincia. La metropolitana leggera tra Parma e Salso è un’opera fondamentale perché consentirebbe di spostarsi tra le due città in poco tempo e senza usare la macchina, con un grosso beneficio anche all’ambiente”. Lo afferma Francesca Gambarini, consigliere di Forza Italia in Unione Terre Verdiane. “E’ da oltre dieci anni che se parla: il progetto era già stato finanziato da tempo ma i lavori mai avviati. Il tutto perché per anni quella sinistra che praticamente da sempre governa la nostra Regione a tutti i livelli ha ritenuto di dare priorità ad altre cose in altre Province. Forza Italia da tempo tiene alta l’attenzione sul tema e diverse volte i consiglieri regionali hanno sollecitato la Regione sul tema. Per quanto mi riguarda, ho portato la questione all’attenzione dell’Unione Terre Verdiane, presentando un’interrogazione di cui sto ancora aspettando la risposta dal presidente dell’ente. In particolare, la mia richiesta di chiarimenti, datata aprile 2015, era focalizzata sulla stazione di Pontetaro, progetto a cui da anni sono state assegnate risorse e il cui cantiere doveva essere iniziato anni fa. Mi fa piacere che oggi si sia deciso di portare avanti il progetto della metropolitana leggera tra Parma e Salso (sperando non sia solo un annuncio in stile renziano), ma mi chiedo anche dove siano finite le risorse individuate anni fa”.

Forza Italia: “Parma non sia penalizzata dalle liti nel M5S”

Il Movimento 5 Stelle si spacca. La scissione nella maggioranza che guida Parma rende ancora più palese il mancato rispetto del programma elettorale grazie al quale Pizzarotti è stato eletto. E’ per questo, infatti, che i consiglieri Nuzzo e Savani hanno deciso di lasciare la maggioranza, per le promesse non mantenute dal sindaco. Il primo cittadino aveva promesso di non far accendere l’inceneritore che, invece, funziona e brucia rifiuti anche di Reggio Emilia. E che dire dei tagli ai servizi sociali, delle difficoltà della raccolta differenziata, dell’aumento della criminalità e dello scempio fatto di ogni iniziativa culturale? Ancora più preoccupante è che il sindaco non pensa ai problemi della città ma a chi deve utilizzare il simbolo del Movimento 5 Stelle e invoca l’intervento di Beppe Grillo. Così facendo mettono gli interessi di bottega davanti a quelli della città, sperando che l’uso del simbolo possa portare qualche punto in più alle elezioni. Ai parmigiani non interessa chi rappresenti il “vero” Movimento 5 Stelle ma interessa che l’amministrazione comunale lavori per il bene della città. Ci appelliamo al buon senso dei consiglieri grillini (tutti): fate in modo che non sia Parma ad essere penalizzata dalle liti interne al vostro partito. Fra un anno e mezzo saranno i parmigiani, con il loro voto, a farvi sapere cosa ne pensano.

Paolo Buzzi, capogruppo Forza Italia Parma

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

PrimaVera fidentina intervista Francesca Gambarini

PrimaVera fidentina, il movimento civico guidato da Giovanna Galli, mi ha rivolto alcune domande sull’Unione Terre Verdiane. Ecco le mie risposte!

UTV: Intervista a Francesca Gambarini che ci spiega perché dev’essere chiusa al più presto

Innanzitutto grazie per aver accettato questa intervista.

Tu sei l’unica politica che da tempo,  oserei dire da sempre,  sei contraria alla sopravvivenza dell’Unione Terre Verdiane che dall’01/01/2017, se le cose non cambieranno, chiuderà.

Il nostro gruppo, Primavera Fidentina,  è su posizioni diverse dalla tua. Per noi la sua chiusura non è prioritaria ma riteniamo assolutamente inderogabile correggere gli errori che sono stati fatti in precedenza. Ed è proprio di questi che vorrei parlare con te.

Noi desideriamo dare un’informazione a 360 grad,i che aiuti i cittadini a capire cos’è successo.

Prima di te abbiamo intervistato il Sindaco del Comune di Salsomaggiore Terme nonché Presidente della Provincia di Parma, Filippo Fritelli. Anche lui è stato deciso nelle risposte  e ha espresso giudizi piuttosto pesanti parlando di “servizi che non funzionano” o  di “gestione sfuggita di mano”.

Condividi quest’analisi?

Innanzitutto, vorrei dire al sindaco/presidente Fritelli che se ci sono “servizi che non funzionano” e se la “gestione è sfuggita di mano” deve chiedere conto a tutti gli amministratori della sua parte politica che hanno voluto, creato e gestito male questo ente. Come noto, io da tempo sostengo che l’Unione è nata male e, così come è stata costruita, non avrebbe potuto funzionare. Dopo anni di soldi buttati se ne accorge anche il Pd. Mi chiedo però perché non se ne siano accorti prima… Quindi, l’analisi che fa ora Fritelli doveva essere fatta anni fa.

Come mai secondo te si è arrivati a questo punto? Cos’è che non ha funzionato?

La situazione dell’Unione Terre Verdiane è la dimostrazione dell’incapacità gestionale della sinistra parmense. Questo ente è stato creato per scopi elettorali ed ha “tirato a campare” fino a quando entravano milioni di euro grazie alle multe pagate dai cittadini. Poi le entrate da sanzioni sono calate, come anche i finanziamenti pubblici, e tutti i problemi sono venuti a galla. Non sono contraria a prescindere alle unioni, ma questa Unione ha messo insieme territori troppo disomogenei fra loro. La gestione discutibile ha fatto il resto ed ora non si sa più come andare avanti.

Il Pd all’inizio ha esaltato questa esperienza citandola spesso come esempio di buona amministrazione mentre adesso ha cambiato idea. Oggi si dichiara favorevole alla chiusura dell’UTV ma nel frattempo si sta adoperando per l’Unione di Fidenza Salsomaggiore. E’ un’azione che si fatica a capire. Qual è la tua posizione in proposito?

Come mai un tale cambiamento? Personalmente, sono contraria all’unione tra Fidenza e Salsomaggiore: prima entrambi i Comuni dovrebbero risolvere i loro problemi. Inoltre, non ha senso pensare ad una nuova unione, mentre ancora non si sa come portare a termine il percorso del recesso da Utv. Il tempo passa e ancora nulla si sa… Credo che il Pd abbia cambiato idea perché non sapeva più come mandare avanti l’ente e, non sapendo più come fare, ha pensato di chiuderlo. Speriamo di non passare dalla padella alla brace!

La nostra regione caldeggia le aree vaste di acquisto e l’UTV, per quanto concerne i servizi di sua competenza è stata creata con questo scopo. Avere a disposizione questo strumento e chiuderlo a noi sembra una contraddizione.

La Regione caldeggia così tanto le aree vaste che per l’UTV non ha mai messo un euro! I finanziamenti che l’Unione riceveva arrivavano infatti da Roma e la Regione non faceva altro che assegnarli. E’ necessario pensare a nuove forme di collaborazione fra i Comuni, che consentano davvero di risparmiare e di avere servizi migliori. L’Unione Terre Verdiane è un mostro di burocrazia che è costato tantissimi soldi dei cittadini. La trasparenza lascia a desiderare, ma le cifre parlano chiaro: il Comune di Fidenza versa 3 milioni all’anno. Spendiamo così tanti soldi in cambio di cosa? Ne vale la pena? Non penso!

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Secondo te la decisione di chiudere è definitiva o potrebbe subire dei cambiamenti?

Spero sia la decisione definitiva, ma di preciso non si sa nulla. Da mesi chiedo di sapere quale percorso si voglia seguire per arrivare alla chiusura dell’ente ma non ho mai avuto risposte.

Noi abbiamo due tipi di preoccupazione: la diminuzione dei servizi dei piccoli comuni oltre naturalmente al futuro dei lavoratori dipendenti dell’UTV perché temiamo che alcuni perdano il posto. Fritelli su questo tema ci ha rassicurato, questo lo pensi anche tu?

A mio avviso, per i comuni più piccoli la fine dell’Unione Terre Verdiane potrebbe essere solo una grossa opportunità per dare ai propri cittadini servizi migliori. Per quanto riguarda i posti di lavoro, da tempo la situazione dei dipendenti Utv è difficile. E’ un tema su cui dovrebbe esserci la massima trasparenza ma, invece, tutto tace.

Noi continuiamo a chiedere informazioni sul bilancio ma finora non abbiamo avuto risposte. Abbiamo chiesto al Responsabile della Trasparenza dell’UTV se tutti i comuni dell’Unione hanno versato le quote pattuite. Tu sei Consigliere da diversi anni – siete stati informati dell’adempimento degli impegni dei comuni soci? Noi riteniamo che sia un diritto dei cittadini conoscere queste cose, come mai secondo te c’è tanta chiusura? Quali segreti si nascondono dietro a una domande così elementari?

Anch’io come consigliere faccio fatica a avere tutte le informazioni necessarie. Il Consiglio non viene convocato da tempo. Se il Pd ha deciso di chiudere un ente che ha voluto e creato, vuol dire che la situazione è davvero molto difficile. Forse i campioni della trasparenza per principio stanno opacizzando un po’ la realtà e forse non vogliono farlo sapere ai cittadini …

Hai qualcosa da aggiungere e che vorresti far conoscere ai nostri concittadini?

Tra le cose comiche di Unione Terre Verdiane il ruolo di protagonista spetta di diritto al sindaco di Fidenza dato il comportamento e le azioni intraprese fino ad oggi. Massari, che ha fatto di tutto per diventare Presidente (ormai  è noto come fu eletto), ha lanciato il sasso, dicendo di voler chiudere l’ente, ma ha poi ritirato subito la mano, forse non sapendo come gestire il disastro che in questi anni hanno combinato, ipotizzando soluzioni grossolane. I fidentini pagheranno purtroppo di tasca loro questa situazione.

Capitale cultura, Forza Italia: “Altra occasione persa per Parma”

“Parma perde un’altra occasione. La Capitale italiana della cultura
per il 2017 sarà Pistoia. Questa, per la nostra città, poteva essere
un’opportunità per rilanciarsi e di ricordare all’Italia quanto Parma
e il suo territorio hanno da offrire. Invece, niente da fare,
l’incapacità dell’amministrazione a 5 stelle ci ha ancora una volta
danneggiato”. Così Paolo Buzzi, capogruppo di Forza Italia a Parma, e
Francesca Gambarini, consigliere di Forza Italia in Unione Terre
Verdiane, commentano la mancata scelta di Parma come Capitale italiana
della cultura per il 2017. “Era già successa la stessa cosa nel 2016.
Ma l’assessore Ferraris e il sindaco Pizzarotti, invece, di cercare di
capire in cosa si può migliorare, annunciano sorridenti “Ci candidiamo
anche nel 2018”. E pensare che la cultura, che era sempre stata un
fiore all’occhiello della nostra città, potrebbe essere davvero il
settore dai cui far partire il rilancio di Parma e, con lei, di tutta
la provincia. Basta solo pensare al patrimonio artistico – con il
nostro Duomo e le tante e belle chiese o i musei – o musicale, con il
Festival Verdi e il teatro Regio e il Festival Verdi, che da tempio
della lirica si è trasformato in tempio delle scaramucce politiche fra
Pd, 5 Stelle ed ex 5 Stelle. Non contenta, questa amministrazione ha
distrutto anche manifestazioni di assoluto valore e richiamo come il
Parma Poesia Festival o la rassegna musicale estiva, che verrà
ricordata soprattutto per la figuraccia fatta con Renzo Arbore. Siamo
davvero molto dispiaciuti per questa ulteriore occasione sprecata:
Parma, in campo culturale, non ha niente da invidiare a nessuno.
Speriamo che la nostra città torni presto ad eccellere”.

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