Un nuovo capitolo si è aggiunto alla tragicomica saga dell’Unione Terre Verdiane. Giusto un anno dopo aver fatto votare dai Consigli comunali degli 8 Comuni membri il recesso da Utv, ora ci dicono che “no, non si può fare: il recesso non è una via percorribile perché i debiti porterebbero i Comuni sull’orlo del default”. Quindi che si fa? La nuova geniale trovata è quella di far rimanere i Comuni di Fidenza e Salso all’interno dell’Unione con gli altri comuni che uscirebbero, collaborando però al pagamento del disavanzo e mantenendo in convenzione alcuni servizi. A me sembra una proposta raffazzonata e campata per aria. Se davvero si farà così quale futuro aspetta i fidentini e i salsesi? La mia preoccupazione è che tutti i debiti dell’Unione rimangano sul groppone di questi due Comuni, che non hanno certo bisogno di aggiungere altro debito a quello che già hanno. Attendiamo il prima possibile chiarimenti e spiegazioni su quello che ci attenderà. Con questa ennesima giravolta abbiamo una nuova dimostrazione dell’incapacità gestionale di chi ha voluto questo ente e, poi, non sapendolo gestire ha deciso di chiuderlo, non riuscendo però a fare nemmeno quello. E, così, ora si trova la peggior soluzione possibile, che spero sia stata almeno approfondita e studiata. Chiudere l’Unione Terre Verdiane era un’ottima idea ma si sarebbe dovuto studiare come fare un anno fa, non arrivare alle ultime settimane senza sapere che pesci pigliare. Infine una domanda al sindaco Massari: è sicuro che i fidentini siano contenti di tenere in piedi questo carrozzone?
Francesca Gambarini, consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane