“Il Parlamento inizia a discutere il disegno di legge per l’identificazione degli agenti di polizia e carabinieri durante le manifestazioni pubbliche. In poche parole, un numero sul casco che dà tanto l’idea di una schedatura dei poliziotti e dei carabinieri. Trovo la proposta in discussione errata per diversi motivi. Innanzitutto perché si esporrebbero gli agenti, che comunque eseguono le direttive impartite dai loro superiori, a ritorsioni visto che sarebbero facilmente identificabili da tutti, delinquenti compresi. I poliziotti che vigilano sulla nostra sicurezza andrebbero premiati per la loro attività: l’Italia sta diventando sempre più insicura e loro fanno un lavoro prezioso. Invece, come se non bastassero i continui tagli alle forza dell’ordine, ora si cerca di schedarli. Come fossero loro i delinquenti. Sono i criminali che vanno tenuti sotto controllo! I partiti di sinistra che hanno proposto questo disegno di legge dovrebbero forse dedicarsi ad altro. Ad esempio a fare proposte su come aiutare gli italiani ad arrivare a fine mese o a controllare cosa succede all’interno di quei centri sociali da loro tanto amati”. Così Francesca Gambarini (Forza Italia) commenta il disegno di legge sull’identificazione degli agenti di polizia e carabinieri in discussione al Senato.