Abbassare le tasse. Solo così l’Italia può ripartire. Non è semplicemente uno slogan: la pressione fiscale si può abbassare tagliando i tanti sprechi delle pubbliche amministrazioni. Finora il taglio agli sprechi è sempre stato soltanto un annuncio, è mancata la volontà di scardinare un sistema fatto di società, enti e uffici vari utilizzati come parcheggio per politici rimasti senza poltrona e che non hanno mai lavorato. Nella mia attività politica, mi sono sempre battuta per la riduzione delle tasse. A Fidenza (la cittadina della provincia di Parma dove sono consigliere comunale) ho proposto di riorganizzare la macchina comunale, riducendo il numero dei dirigenti e tagliando spese inutili. Ad esempio, il Comune spende 90 mila euro per l’affitto di alcuni locali all’interno dell’“ecomostro” costruito proprio davanti alla stazione di Fidenza. Il contratto si potrebbe disdire e i soldi usare per alleggerire la Tasi. Purtroppo il Pd ha preferito aumentare le tasse ai fidentini.
Lo stesso discorso si può fare per le Regioni. La Corte dei Conti ha, recentemente, “bocciato” l’Emilia Romagna, la mia Regione, invitandola a tagliare e riorganizzare le sue quasi 500 società partecipate. Mettendoci mano, si potrebbero recuperare tantissime risorse da investire dove servono. Lo stesso discorso vale per tutti gli altri enti pubblici.
L’economia riparte se si mettono le persone nelle condizioni di avere qualche soldo in tasca, i professionisti nelle condizioni di lavorare e le aziende nelle condizioni di assumere e investire. Ora siamo oberati dalle tasse a tutti i livelli. E’ per questo che appoggio in pieno la proposta della Flat tax di Forza Italia. Un’imposta unica al 20% (con la soglia di esenzione al 20%) è facile da calcolare e tutti pagheremo meno. Contemporaneamente, calerà l’evasione fiscale e se ne gioveranno sia le nostre tasche, sia le casse dello Stato.
Capogruppo Forza Italia Fidenza
Consigliere in Unione Terre Verdiane