Piove e di nuovo ci ritroviamo a contare i danni causati dal maltempo. E l’allerta non è finita. Stavolta ad essere colpita è la nostra montagna, già sofferente per le frane dei mesi scorsi e per l’alluvione di ottobre. Purtroppo, le bombe d’acqua stanno diventando sempre più frequenti e ogni volta ci ritroviamo a fare la conta dei danni e a dover intervenire per ripristinare la normalità. Colgo anche l’occasione per sottolineare che la giunta Errani, a fronte degli oltre 100 milioni di danni causati dall’alluvione del Baganza, ha stanziato solo 5 milioni di euro per tutta la Regione. Di questi quanti arriveranno nel Parmense? Si poteva agire prima per mettere in sicurezza il territorio. La Regione deve studiare e coordinare un progetto serio di manutenzione e messa in sicurezza dei nostri Appennini, dei torrenti e dei rii. Invece di spendere soldi in cose inutili, si utilizzino le risorse disponibili per prendersi cura del nostro territorio, iniziando dalla montagna per arrivare alla bassa. I comuni vanno messi nelle condizioni di poter intervenire per evitare di doversi sempre più spesso ritrovare a contare i danni del maltempo. Per reperire i soldi necessari, si deve iniziare un’analisi seria delle spese e degli sprechi della Regione e delle sue quasi 500 società partecipate, tagliando le spese superflue e dirottando le risorse su interventi indispensabili, come, appunto, la manutenzione del territorio. Qualche indicazione su dove trovare i soldi, la dà anche la Corte dei conti. E’, infatti, il procuratore della magistratura contabile Salvatore Pilato – e non solo la sottoscritta – a parlare della “necessità di razionalizzare l’organizzazione delle società partecipate”. Infine, vorrei anche sollecitare la Regione e gli altri enti a non dimenticarsi dell’alluvione di Sala Baganza del 2011, in cui, purtroppo, un uomo ha perso la vita. Non vanno considerati alluvionati di serie B.
Candidata alle Regionali per Forza Italia