Perchè votare no al referendum costituzionale del 4 dicembre? Se ne è parlato mercoledì a Busseto in occasione di un incontro con il professor Stefano Bruno Galli organizzato dal comitato per il No Parma per l’Italia (composto da Lupo Barral, Alice Brambilla, Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci) alla sala della Carozze delle scuderie Pallavicino. Il prof. Galli, doc Brigati, socio fondatore del comitato Parma per l’Italia, ha spiegato con chiarezza i motivi per cui votare no. Prima ragione l’aumento dei costi: “La Costituzione non si può utilizzare come strumento di lotta politica. Questa riforma rende il sistema più farraginoso e quindi più costoso per via dei costi del malfunzionamento della istituzioni. I costi si abbatteranno sul debito pubblico che crescerà ancora. Chi grava davvero sulla spesa pubblica è lo Stato centrale con i suoi baracconi. Questa riforma non lo tocca”. La seconda bufala smontata da Galli è stata l’abolizione del bicameralismo: “non viene abolito. Ci sono ancora 16 materie di competenza bicamerale quindi se vorrà il Senato potrà bloccare il processo legislativo. Inoltre, ci saranno 9 procedure legislative diverse con il rischio di tantissimi rinvii alla Corte costituzionale”. Poi il professore si è soffermato sul rischio di una deriva autoritaria: “Se da un lato i consiglieri regionali diventano senatori, dall’altro la riforma porta via le competenze alle Regioni e verticalizza il potere sulla Camera, facendo venir meno quel sistema di pesi e contrappesi su cui si basa ogni democrazia. Le province, le città metropolitane, le aree vaste e, se passasse la riforma, anche il Senato sono enti di secondo livello. Vale a dire: sarà la classe politica a autonominarsi, come se i cittadini non fossero in grado di scegliere i propri amministratori. Ci viene tirata via una fetta di democrazia. È inaccettabile”. “Se passa la riforma il Paese va a sbattere perché non funzionerà più nulla. Un Presidente della Repubblica responsabile non avrebbe dovuto lasciare che un Parlamento che secondo la Consulta avrebbe dovuto fare solo ordinaria amministrazione mettesse mano alla Costituzione” ha concluso il prof Galli. Presenti all’incontro anche il sindaco di Busseto Giancarlo Contini con gli assessori Capelli e Guareschi.