Il sequestro di quasi un milione di euro eseguito dalla Finanza è solo un primo passo per fare luce su quanto accaduto alla cooperativa Di Vittorio e individuare le responsabilità. Tanti, infatti, sono gli aspetti da approfondire. Va chiarito, ad esempio, come si è arrivati ad accumulare un debito di 70 milioni di euro, perchè alcuni soci sono riusciti a ritirare i loro risparmi e altri no, come sono stati utilizzati i 19 milioni di euro di mutui che sarebbero stati contratti contro legge e altri aspetti ancora. E, poi, si deve andare avanti con le azioni di responsabilità verso gli ex amministratori di Di Vittorio e Polis, che sarebbero già state impostate. Insomma, va spiegato perchè si è arrivati al fallimento del gruppo Di Vittorio, risalendo fino alle radici del dissesto che, stando a quanto scritto dal commissario giudiziale nella propria relazione, risalgono a prima del 2008. Mi auguro che i curatori fallimentari proseguano il loro lavoro in maniera proficua, portando a buon fine la vendita degli alloggi della proprietà indivisa in modo da recuperare risorse da restituire ai creditori e ai soci truffati e evitare che i 19 milioni di mutui ricadano sui Comuni dove sono stati realizzati gli alloggi. Fra questi c’è Fidenza, dove la coop ha sede e dove sono stati realizzati gran parte degli alloggi e tanti altri interventi.