Leggiamo che l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Parma Rossi liquida le nostre affermazioni e giudizi sulle politiche abitative del Comune come “falsità”. Allora qualche domanda al gentile assessore: Non è forse vero che (per sua stessa ammissione) 100 alloggi del progetto Casadesso (vecchia amministrazione) siano stati riassegnati al progetto Una casa per ricominciare (partito con gli assessori Lasagna e Pellacini della passata giunta) e non è forse vero che 50 alloggi ex Casadesso verranno a breve ancora destinati? Conclusione: nulla di nuovo, semplicemente si spostano alloggi di un vecchio progetto ad un altro (comunque vecchio) facendo credere di innovare qualcosa. Non è forse vero che 56 alloggi (per stessa ammissione dell’assessore) provenienti dal progetto Parmabitare (vecchia amministrazione) vengono destinati all’emergenza abitativa oggi? In conclusione: nulla di nuovo, semplicemente vengono destinati alloggi già esistenti all’emergenza attuale facendo credere di innovare qualcosa. L’assessore Rossi parla di assegnazione “imponente” di alloggi in base al regolamento ERS (edilizia residenziale sociale), dimenticando che quel tipo di edilizia è stata impostata, elaborata e realizzata dalla passata amministrazione. Conclusione: nulla di nuovo. L’assessore Rossi parla di lavoro sui canoni concordati, forse facendo credere che si tratta di un nuovo progetto, omettendo di dire che fu l’assessore alla Casa Pellacini nella passata amministrazione a concordare ed attivare questo progetto dopo diverse riunioni con le associazioni del settore. Conclusione: nulla di nuovo. Sul progetto “affitti garantiti” (anch’esso partito con la vecchia amministrazione) è appena il caso di ricordare all’assessore che per due anni la sua giunta non ha finanziato questo progetto, oggi rispolverato e spacciato come novità. Conclusione: nulla di nuovo, anzi grave ritardo. Altra grande soluzione di questa amministrazione: residence e dormitori assegnati in modo provvisorio all’emergenza abitativa: soluzione da sempre adottata, anche se oggi in modo massiccio (perchè più sbrigativo) gravando pesantemente sul bilancio comunale. Come vede, assessore, la falsità è un punto di vista, non una verità assoluta.