L’aeroporto Verdi di Parma chiude. L’aumento di capitale necessario a salvare il nostro aeroporto non c’è stato: l’11 giugno la società di gestione dello scalo verrà messa in liquidazione e, poi, cesserà la sua attività. Parma, quindi, perderà un’importantissima infrastruttura e sarà un grave danno per il nostro territorio. A meno che non accada un miracolo. Per salvare l’aeroporto si sarebbe dovuto elaborare un progetto di rilancio serio ed attrattivo per gli investitori privati. Invece, nulla di tutto questo è stato fatto. Anzi, si è perso tempo correndo dietro a fantomatici acquirenti cinesi che, dopo essersi impegnati addirittura davanti al premier Renzi, hanno pensato bene di svignarsela. Le istituzioni non ha fatto praticamente nulla per evitare la chiusura del Verdi. In particolare la Regione (da sempre governata dalla sinistra) avrebbe potuto darsi da fare, invece non ha messo un euro. Ha preferito investire su Rimini e Forlì. Il risultato? Forlì è chiuso, Parma lo sarà fra poco e Rimini è in grandissima difficoltà. Fra poche settimane Parma e le sue aziende saranno un po’ più isolate dal resto del mondo. Tutto questo proprio nell’anno di Expo 2015… E che dire dell’Efsa? L’Authority continuerà a rimanere a Parma anche senza aeroporto? Si tratta, purtroppo, di un altro segnale del declino della nostra città a cui dobbiamo mettere fine il prima possibile.