La metà di gennaio è passata. E ancora non si sa nulla di certo sul futuro del teatro Regio. Intanto leggiamo che a giorni dovrebbe essere nominata la nuova soprintendente, un nome che non sarebbe fra quelli individuati dal cda fra quanti avevano partecipato al bando. Mi chiedo quindi a cosa siano serviti il teatrino e le polemiche che ci hanno accompagnato in questi mesi, se non a far perdere tempo e denaro. Spero che nella prossima seduta venga del Cda finalmente individuato il nuovo direttore del teatro e che lo si lasci lavorare in pace. Dal loro insediamento il sindaco Pizzarotti e l’assessore Ferraris hanno ridotto il Regio ad un teatro di provincia, con una programmazione sempre più ridotta, senza una progettualità su ampia scala. Una stagione lirica con titoli accattivanti può attrarre finanziamenti sia da enti sovraordinati, sia da partner privati. Ma per ottenere soldi serve predisporre un progetto serio da presentare per tempo a possibili finanziatori. Non arrivare sempre all’ultimo minuto come fanno Pizzarotti e la Ferraris. E perché non pensare a collaborazioni con Università e Accademie di Belle Arti? Per quest’anno quali progetti hanno per il nostro teatro? La nuova soprintendente del Regio avrà davanti a sé un lavoro molto duro. Spero sappia riportare il teatro Regio ai livelli che gli competono, senza farsi condizionare dall’insipienza della giunta a 5 Stelle. E non dimentichiamoci che il governo Renzi ci ha anche tolto i finanziamenti per il Festival Verdi!