E’ passato ormai un anno dalla chiusura del ponte sul Taro di Gramignazzo. E ancora non si sa se e quando inizieranno i lavori di messa in sicurezza. Perché? Il finanziamento è già disponibile da diverse settimane e i lavori sono stati affidati ma è ancora tutto fermo. Ora ci viene detto che il cantiere non è stato avviato per il maltempo. Quello che non si riesce a capire, però, è perché non si è iniziato non appena avuto il finanziamento a disposizione. Perché? Nelle mie vesti di consigliere dell’Unione Terre Verdiane ho presentato un’interrogazione a fine novembre: non ho mai ricevuto risposta. Anche questo è significativo del funzionamento dell’Unione. La chiusura di questo ponte sta causando tantissimi disagi a residenti nella zona, che, stanno giustamente protestando e chiedendo una spiegazione. Mi unisco alla loro richiesta: quali sono i veri motivi del ritardo? Davvero è solo un problema di condizioni climatiche? Il ponte di Gramignazzo è di vitale importanza per l’economia e la mobilità della Bassa. Si facciano iniziare al più presto i lavori. O almeno si spieghi ai cittadini perché non sono ancora iniziati. Come diceva Andreotti, “a pensare male si peccato, ma spesso ci si azzecca”…
Consigliere Unione Terre Verdiane