In tempi di crisi, la Regione deve decidere quali sono le priorità. Una di queste deve essere il sostegno a famiglie, imprese e lavoratori. Le recenti statistiche relative all’economia della nostra Regione sono preoccupanti. In un anno abbiamo perso 1681 imprese giovanili, la cassa integrazione in settembre è cresciuta del 206,2% e, notizia di ieri, nel terzo trimestre 2014, le vendite al dettaglio sono calate ancora. Per la prima volta, si registra anche un calo delle vendite negli ipermercati e nei centri commerciali. Le piccole aziende chiudono, i consumi calano e non c’è nessun segnale di ripresa. Anzi, la Regione aumenta l’Irpef. E’ ora di cambiare! Come ho già detto più volte, vanno recuperate risorse tagliando il sistema delle partecipate.Dobbiamo aiutare le piccole medie imprese e i lavoratori autonomi tartassati dalle tasse, non i politici rimasti senza lavoro. Tutti devono aver la possibilità di accedere ai fondi regionali e serve dare la più ampia diffusione possibile ai bandi. Altrimenti continueranno a partecipare i soliti noti. Si semplifichi la burocrazia, si faccia un programma serio di sgravi fiscali e di sostegno al lavoro, che vada di pari passo con progetti di formazione e aggiornamento che aiutino il reinserimento di chi, purtroppo, ha perso il lavoro. Una particolare attenzione va, poi, riservata alle aziende agricole per dare nuova linfa all’agroalimentare. E non dimentichiamo che gli agricoltori sono i primi a prendersi cura del territorio e del suolo: aiutare loro vuol dire anche sostenere la difesa del suolo. Si studi anche una politica fiscale e tariffaria che sostenga le famiglie con figli. Va applicato il quoziente familiare alle addizionali regionali, alle imposte locali e alle tariffe dei servizi, affinché venga tenuto adeguatamente conto dei carichi familiari e venga rispettato il principio di equità contributiva sancito dalla Costituzione. Infine, ritengo sia necessario rivedere i regolamenti per l’accesso ai servizi sociali e agli alloggi popolari. Leggendo le statistiche regionali notiamo che gli stranieri sono una minoranza (il 13% circa) ma a loro sono assegnati il 50% degli alloggi. In un momento di crisi in cui tante famiglie italiane sono in difficoltà, dobbiamo dare a loro la precedenza nell’accesso ai servizi sociali, riservando una quota minoritaria agli stranieri.
Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia